Renzi, “711mila nuovi posti, chi ha fatto meglio?”. Successo che vale un manifesto, non un ridicolo tweet…
Pubblicato il 30 Aprile 2017 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Renzi, “711mila nuovi posti, chi ha fatto meglio?”. Successo che vale un manifesto, non un ridicolo tweet… “Il jobs act ha portato “711mila nuovi posti se qualcuno riesce a far meglio lo dica”. Così Matteo Renzi sugli effetti del jobs act durante il confronto su Sky con i candidati alla segreteria del Pd.
La vulgata comune ci consegna un Renzi bifronte: abilissimo comunicatore sempre up to date con la generazione social ma politicamente leggero, al limite dell’inconsistenza culturale. E se fosse vero il contrario? Prendiamo i dati sul lavoro: per capire che sulla creazione di nuovi posti ha ragione Renzi – i circa 700mila nuovi occupati attribuibili al giovane ex presidente del Consiglio – basterebbe mettere insieme le dichiarazioni contrarie di Cesare Damiano da una parte e Renato Brunetta dall’altra, ovvero i due poli tra cui oscilla la direzione di marcia del Pd, tra il tentativo di riacciuffare la sinistra ostile e la tentazione di riproporre un accordo con Forza Italia. Bene, per entrambi, Renzi ha fallito, 711mila posti di lavoro in più sono acqua fresca. Dimenticando i ben più fragorosi fiaschi occupazionali di cui si sono resi protagonisti quando al governo c’erano loro.
Per un partito come il Pd, per la sua storia e per il suo discorso pubblico, spesso tracimante in insopportabile litania pauperista, quei 700mila posti veri (pensiamo al milione finto di Berlusconi spacciato per autentico) dovevano rappresentare presupposto e orizzonte, forma e contenuto del programma economico. Un manifesto per il nuovo millennio. Conferenze programmatiche, dibattiti, convention, manifestazioni di piazza…tutto l’armamentario propagandistico avrebbe dovuto esser mosso alla bisogna.
E invece… Invece il tema è l’occasione per l’ennesimo tweet. Un effimero, mortificante (per le ragioni del dibattito, per la nobiltà della causa) tweet. “Mi ricordo che assieme ai miei a Palazzo Chigi ragionavamo su un obbiettivo attorno ai 100mila posti in più l’anno. E invece ne abbiamo avuti oltre 250mila, molto al di là – conclude – delle aspettative”: altro tweet dove a spiccare non è la notizia economica ma una certa boria autocelebrativa. Quello comunica, quello resta.