Roma, Fori pedonali flop. Pedoni chiusi nel corral del marciapiede: solo autobus

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Agosto 2014 - 14:10 OLTRE 6 MESI FA
ROMA –  La chiusura di via dei Fori Imperiali al traffico delle auto private, venduta come pedonalizzazione dei Fori imperiali, si sta rivelando una burla. Basta guardare le foto, scattate in via dei Fori Imperiali, alle 20 di mercoledì 27 agosto 2014, per rendersene conto: i pedoni non sono così liberi e felici come la propaganda del Comune di Roma, basandosi su interviste  turisti più o meno probabili, vuole fare credere.
I pedoni sono stretti sul marciapiede, chiusi come mucche nel corral da un recinto di ferro, stretti dalla palizzata che chiude il cantiere della nuova linea della Metropolitana.
Devono anche dividere lo spazio con i numerosi vu’ cumprà che sono tra i nuovi padroni nella Roma di Ignazio Marino e Luigi Nieri, Capitale della illegalità.
Via del Fori Imperiali è inaccessibile ai pedoni, non solo per la ringhiera ma anche perché chi ci si avventurasse rischierebbe di essere travolto da qualche ciclista che si sente al velodromo e soprattutto da un autobus: ciclisti, autobus e tai, più autoblu assortite, sono gli unici a godere della “pedonalizzazione”.
I pedoni no.
Intanto, la chiusura alle auto di via dei Fori Imperiali ha compiuto un anno e a Roma si fanno bilanci negativi.
Solo il sindaco Ignazio Marino, Stranamore del traffico urbano, sembra non rendersene conto e parla di
“tante testimonianze di adesione alla pedonalizzazione manifestate da romani e turisti. Il crescente consenso che registriamo ci rafforza nell’intento di realizzare quanto prima il parco archeologico urbano più grande del pianeta”.
Fortuna che parla di traffico e non di bombe, ma la logica non diverge.
Le cose stanno in modo assai diverso e non solo il Messaggero, coerente con una linea fortemente critica di quel che combinano Ignazio Marino e la sua Giunta, ma anche Repubblica, ormai una specie di Pravda, ha dovuto rendere conto ai suoi lettori di un amaro bilancio.
Il bilancio è stato affidato a Sara Grattoggi, che, essendo precaria, non ha potuto esprimersi al meglio, ma quel che ha scritto è sufficiente. Riporta due interviste. Una, un po’ edulcorata, con Paolo Gelsomini, portavoce del Coordinamento residenti Città storica, che sembra un concetto molto ampio e quindi mediato:
“Non si può pensare solo di spostare il traffico da una parte all’altra, ma va intrapresa una decisa politica di riduzione del traffico privato. Che deve partire, prima di tutto, da un potenziamento del trasporto pubblico. E non solo in termini di corse. Questo potenziamento ancora non c’è stato, ma sarebbe fondamentale, anche in vista delle pedonalizzazioni”
Ulteriori che premedita Ignazio Marino:
“Il problema, su via dei Fori Imperiali, non si limita però ai trasporti. «Un’altra questione che non è ancora stata affrontata in modo soddisfacente e risolutivo è quella della massiccia presenza di venditori ambulanti e figuranti abusivi» spiega Gelsomini. In effetti, via dei Fori Imperiali appare come un unico tappeto di lenzuola su cui si espongono, in bella mostra, borse, occhiali e gadget, fra centurioni, fachiri e ogni genere di figuranti che invadono i marciapiedi. E non solo di giorno”.
Anzi, interloquisce Sara Grattoggi, al calar del tramonto il ”bazar” si moltiplica e affolla fino a tarda notte piazza del Colosseo e dintorni. Paolo Gelsomini non si tiene più:
“La sera, ai venditori ambulanti di accessori e bottigliette d’acqua, si aggiungono anche quelli che offrono alcolici. E non solo su via dei Fori. Accade anche in tutte le piazze del Centro, in barba all’ordinanza anti-ancol”.
La seconda intervista è quella con Federico Fiorucci, titolare di un negogio, Ottica Patriarca, e portavoce del Comitato difesa Esquilino-Monti:
“L’errore è stata la mancanza di programmazione. E, nel frattempo, tutto quel che preannunciammo un anno fa si è verificato, a cominciare dalla massiccia chiusura di negozi su via Labicana. In un anno, hanno abbassato per sempre le serrande almeno tre esercizi commerciali vicini al mio: un bar, una celebre sartoria e una galleria d’arte. E molti altri negozi hanno già annunciato la chiusura per l’autunno. Un effetto della mancanza di parcheggi, visto che la perdita di posti auto che abbiamo subito non è mai stata integrata. E il Comune continua a fare orecchie da mercante alle nostre richieste”.