Terrorismo. Arabia Saudita vs Qatar per colpire Iran sciita. Le armi di Trump ai wahhabiti sunniti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Giugno 2017 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Arabia Saudita isola il Qatar per colpire l'Iran sciita. Le armi di Trump ai wahhabiti sunniti

Arabia Saudita isola il Qatar per colpire l’Iran sciita. Le armi di Trump ai wahhabiti sunniti

ROMA – Arabia Saudita isola il Qatar per colpire l’Iran sciita. Le armi di Trump ai wahhabiti sunniti. Hamas si è detta ‘scioccata’ dal richiamo dell’Arabia Saudita sul Qatar affinché smetta di sostenere i terroristi islamici, richiamo raccolto dagli Emirati arabi, dal Bahrain e dall’Egitto che hanno rotto ogni legame con quel Paese spingendolo all’isolamento. Il Qatar nega di avere incoraggiato gli estremisti. Il ministro degli Esteri saudita, Adel al-Jubeir, ha detto ieri a Parigi che il Qatar deve recidere i suoi legami con Hamas e i suoi ‘cugini’ storici, la Fratellanza musulmana panaraba.

Hamas ha replicato in una nota che le affermazioni del ministro “rappresentano uno shock per il nostro popolo palestinese e le nazioni islamiche”. Hamas accusa anche Israele di “sfruttare questa situazione per perpetrare nuove violazioni contro il popolo palestinese”. Il Qatar ha ospitato i leader di Hamas e ha finanziato importanti progetti a Gaza.

A favore del Qatar, contro le accuse saudite, si è schierato anche il premier turco Tayyp Erdogan, mentre la Giordania ha fatto sapere di avere avviato una riduzione dei rapporti diplomatici con il Paese del Golfo, e che farà chiudere la redazione di Amman dell’emittente qatariota Al-Jazeera.

Nel risiko del Golfo persico seguito alla visita di Trump in Arabia Saudita dove ha sottoscritto una fornitura record di armi ai sauditi per 110 miliardi di dollari, l’ammorbidimento di Obama verso l’Iran sciita e unico vero concorrente per l’egemonia della regione è stato definitivamente accantonato. L’emirato qatariota, abituato a giocare su più tavoli, è il primo a fare le spese di questa restaurazione all’interno del wahhabismo (la versione più integralista dell’Islam) irradiato da Riad e di cui Doha offre una declinazione meno ortodossa e più attenta alle ragioni di vicinato con la repubblica islamica iraniana.

La sconfitta dei radicali sunniti in Siria e dell’Isis sta costringendo gli Stati del Golfo a riposizionarsi: i più svelti sono stati i sauditi, che dopo avere appoggiato per anni i gruppi estremisti si sono schierati con le posizioni americane e a favore di Israele in cambio da parte di Washington di accese dichiarazioni contro l’Iran, il vero avversario di Riad per l’egemonia nel Golfo. Il Qatar ha molte colpe, come quella di avere sobillato, come hanno fatto del resto per decenni anche i sauditi, i jihadisti, e di dare sostegno agli imam più radicali, ma soprattutto ha il “difetto” agli occhi di Riad di non volere uno scontro con la repubblica islamica che Doha vede come un elemento per bilanciare il potere saudita nella regione. (Alberto Negri, Il Sole 24 Ore)