Attentato Nizza, Victoria e Polina divise per sempre: solo una si salva…

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Luglio 2016 - 19:28 OLTRE 6 MESI FA
Attentato Nizza, Victoria e Polina divise per sempre: solo una si salva...

Attentato Nizza, Victoria e Polina divise per sempre: solo una si salva…(Polina a sinistra, a destra Victoria)

NIZZA – Victoria e Polina, divise dal caso, da pochi centimetri. Due studentesse e due amiche: giovedì sera erano sulla Promenade di Nizza quando il tir ha colpito una delle due. Sono cadute, ma solo Victoria è morta schiacciata, Polina se l’è cavata con una frattura al piede. Questione di un attimo:

“Io e Victoria stavamo camminando sul lungomare – racconta brevemente Polina ancora sotto choc – Abbiamo visto quel camion in movimento che seguiva una strana traiettoria. Siamo state colpita e lei è morta. Io sono stata portata in ospedale: ho le dita di un piede rotte e una gamba gonfia”.

Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il cittadino francese di origini tunisine di 31 anni che con il suo camion ha ucciso 84 persone sul lungomare di Nizza, era stato fermato dalla gendarmeria francese poche ore prima dell’attentato. Gli agenti, insospettiti dalla presenza di un furgone in sosta da ore nel centro di Nizza (dove simili veicoli non possono circolare se non per delle consegne) avevano chiesto a Bouhel che cosa ci facesse lì, e lui aveva risposto che doveva consegnare dei gelati. Secondo quanto scrive il quotidiano britannico MailOnline, il terrorista era stato notato dalla polizia perché aveva tenuto il suo camion fermo per almeno nove ore sulla strada principale di Nizza. Dagli accertamenti risulta che quel camion era stato preso in affitto da Bouhlel alcuni giorni fa in un’officina specializzata a Saint Laurent du Var, vicino all’aeroporto di Nizza.

L’uomo, divorziato e con tre figli, era già noto alle forze dell’ordine per alcuni episodi di violenza domestica, furto e uso di armi, tanto che lo scorso gennaio era stato arrestato dopo una rissa in un bar, ma non aveva precedenti per terrorismo. Diversi familiari e amici di Bouhlel sono stati convocati dalla polizia per essere interrogati. Al vaglio degli inquirenti anche i filmati delle 1.200 videocamere di sorveglianza presenti nella città della Costa Azzurra.