Dacca, attentato Isis in un locale: decine di ostaggi. Tra loro 7 italiani FOTO

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2016 - 19:22| Aggiornato il 2 Luglio 2016 OLTRE 6 MESI FA

DACCA – Attentato in Bangladesh, nel quartiere delle ambasciate della capitale Dacca. Venerdì sera, alle 21 ora locale (le 17 in Italia), un commando armato ha fatto irruzione in un caffè della città e ha preso in ostaggio decine di clienti che si trovavano nel locale, tra cui anche sette italiani. Un ostaggio italiano che era uscito nel giardino del ristorante per fare delle telefonate è stato tratto in salvo dalla polizia.

Il locale, Holey Artisan Bakery, frequentato soprattutto da stranieri, si trova nel quartiere diplomatico Gulshan, a 200 metri dall’ambasciata italiana. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis.

L’attacco è cominciato intorno alle 21 locali (le 17 italiane), quando un commando di una decina di persone è entrato in azione all’Holey Artisan Bakery, un caffé-pasticceria nel quartiere di Gulshan, frequentato dai diplomatici, stranieri e middle-class locale. Subito è scattata l’allerta della polizia, che ha bloccato la zona. Un impiegato del locale riuscito a fuggire sul tetto ha raccontato che “cinque assalitori hanno fatto irruzione armati di pistole e machete ed hanno lanciato bombe, al grido di ‘Allah uh Akbar’ (Allah è grande), scatenando il panico tra le persone”. Altri testimoni che sono scappati hanno detto di avere visto “molti corpi a terra”, anche se non hanno potuto sostenere che si trattasse di cadaveri.

L’Isis ha rivendicato l’assalto, attraverso l’agenzia Amaq, che gli fa da megafono, sostenendo che oltre 20 persone di diverse nazionalità sono rimaste uccise. Quindi ha rilanciato, promettendo nuovi attacchi per la festa dell’indipendenza degli Stati Uniti, il 4 luglio, negli aeroporti di Heathtrow (Londra), Los Angeles e Jfk (New York).

Nella zona, che si trova vicino a molte ambasciate straniere, fra cui quella italiana, sono stati dispiegati reparti di teste di cuoio locali (Rapid action battallion, o Rab). Si parla di migliaia di agenti schierati.