Fabrizio Corona in tribunale con il figlio Carlos: “E’ giusto che ascolti quello che succede al padre” VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Settembre 2018 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA
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Fabrizio Corona in Tribunale con il figlio Carlos: “E’ giusto che ascolti quello che succede al padre”

MILANO – Questa mattina Fabrizio Corona si è presentato al palazzo di Giustizia di Milano in compagnia del figlio Carlos. L’ex re dei paparazzi, che ha mostrato un nuovo tatuaggio con la scritta sulla testa “Viva la Libertà”, ha esordito dicendo: “Credo nella giustizia, sono fiducioso”.

Corona sta affrontando il processo d’appello per la vicenda degli oltre 2,6 milioni di euro trovati nel controsoffitto della casa della sua collaboratrice Francesca Persi e in due cassette di sicurezza in Austria. Per questa vicenda Fabrizio Corona è stato condannato a un anno nel luglio del 2017 per reati fiscali. La Procura generale, prima dell’estate, ha sollecitato una pena ben più severa: 2 anni e 9 mesi di carcere. Con ogni probabilità oggi arriverà la sentenza.

Corona è arrivato in Tribunale come detto, accompagnato dal figlio di 16 anni Carlos Maria. “Non è un ragazzo che si fa strumentalizzare – ha spiegato l’ex agente di fotografi dei vip- . Vuole stare vicino al padre, che sta affrontando una fase difficile della sua vita”. Corona per lui ha deciso di non fare esternazioni, com’era avvenuto a luglio quando nell’ultima udienza ebbe un’esplosione di rabbia fuori dall’aula e davanti alle telecamere insultò il sostituto pg.

“C’è mio figlio e voglio rispettare la legge”, ha spiegato. E ancora: “L’ultima volta quando ho fatto dichiarazioni spontanee ho fatto dei casini immani perché poi non riesco sempre bene a controllarmi – ha proseguito -. Se le cose saranno dette nel modo giusto dai miei avvocati starò zitto, se poi ci sarà qualcosa che non va spero di avere la forza di parlare nel modo giusto”.

“Non ho più paura di niente – ha poi aggiunto – vivo la vita alla giornata e cerco di godersi gli affetti più cari, che sono la mia famiglia e mio figlio”. “Non so cosa succederà alla fine di questo processo – ha concluso – ma alla fine ho fatto un anno di galera per reati fiscali. In Italia per reati fiscali la galera non se la fa nessuno. Non voglio fare polemiche perché sennò rischiamo di influenzare il processo”.