Grande Guerra, la battaglia della Somme minuto per minuto

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Giugno 2016 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Grande Guerra, esercito ubriaco e conti sbagliati: la Somme minuto per minuto

Grande Guerra, esercito ubriaco e conti sbagliati: la Somme minuto per minuto

PARIGI – Nella battaglia della Somme, i soldati inglesi erano troppo ubriachi per capire che andavano incontro a una carneficina: a un secolo dall’orrore compiuto nella Prima Guerra Mondiale, il commovente racconto minuto per minuto rivela l’impressionante coraggio degli uomini che morirono o rimasero feriti nel corso di una battaglia lunga cinque mesi.

Nella primavera del 1916 sul fronte occidentale la situazione era oscura. L’esercito francese a Verdun aveva già subito la perdita di 190.000 militari e in vista non c’era alcun segno di vittoria. Per sbloccare la situazione e in preda alla disperazione, si era rivolto agli alleati inglesi. Un assalto anglo-francese a 200 chilometri a nord della Somme, pensavano, avrebbe alleggerito la pressione tedesca a Verdun o la cosiddetta “mincing machine” ( tritacarne), come la chiamavano i soldati francesi. A progettare il piano fu Sir Douglas Haig. Scozzese, scupoloso e profondamente religioso, era stato nominato comandante della British Expeditionary Force (BEF) solo pochi mesi prima. Haig affidò l’assalto britannico al 4° Army, guidato dal generale Henry Rawlinson. Haig voleva attaccare il 15 agosto per consentire un maggiore addestramento, ma il suo corrispettivo in grado francese, gridò: “In questo caso, non ci sarà nessun esercito francese!”.

La data venne allora fissata per il 1 luglio. Tra le truppe, montava l’eccitazione. Un soldato scrisse a sua madre: “Sarò a casa per Ferragosto”. Al centro del piano degli alleati, era previsto un bombardamento di sette giorni per distruggere trincee, filo spinato e fortificazioni dei tedeschi. Convinto che la guerra potesse essere vinta nel 1916, Haig prevedeva le truppe alleate in marcia, dirette a Berlino. Il 1° luglio, piovvero 1.508.652 granate contro le postazioni tedesche: il più lungo bombardamento di artiglieria di tutta la storia della guerra mondiale.

Sabato 1 luglio 1916 – Mezzanotte

Una bottiglia di rum Stone da 4,5 litri è in ogni trincea dell’8° Battaglione King’s Own Yorshire Light Infantry (fanteria leggera). Il soldato Donald Murray ha l’orribile sensazione che tutti siano preparati a un sacrificio e decide di non bere. La maggior parte dei suoi commilitoni sono ubriachi fradici.  A poche centinaia di metri di distanza, gli uomini del Battaglione Sheffiel City, strisciano sulla No Man’s Land (zona neutra) per trovare eventuali aperture nel filo spinato tedesco e segnano i punti d’accesso con il nastro bianco.

Ore 04:00

Il previsto bombardamento non sarà all’alba, come previsto, ma alle 7.30. I soldati realizzano, con orrore, che usciranno dalle trincee in pieno giorno. Molti iniziano a scrivere l’ultima lettera a casa. Il sottotenente Ronald Grundy, 19 anni, del Reggimento Middlesex dice a sua madre: “Guardiamo sempre il lato positivo. Solo il 5% dell’esercito viene ucciso”. Morirà alle 7.30 con un colpo alla gola sparato da un cecchino.
Due uomini del Reggimento Cambridgeshire hanno bevuto così tanto che rimangono al freddo fuori dalla trincea; il sergente maggiore prova a farli tornare sobri.

04:50, alba

Una fitta nebbia aleggia sopra il fiume. Scende una pioggia leggera e alcuni uomini usano gli elmetti per raccogliere l’acqua così da dissetarsi. Alcuni soldati fanno una colazione decente, altri niente. Triangoli ricavati da scatole di latta per biscotti, sono attaccati sulle spalle di alcuni militari, in modo che gli aerei di ricognizione possano monitorare la loro avanzata.

06:00 circa

Una scatola di granate cade sul pavimento della trincea dell’Ulster Division, rimuovendo due perni. Gli uomini sono a quattro secondi dalla morte quando Billy McFadzea del Royal Irish Rifles, si lancia sopra le granate. Muore sul colpo. Solo un altro uomo rimane ferito. McFadzean, 21, verrà insignito della Victoria Cross.

06:30

I Derry Volunteers sono accovacciati spalla a spalla, pronti ad attaccare. Alcuni uomini stanno pregando. Il soldato L. Bell, sta pensando al caseificio di suo padre, in cui a quest’ora le mucche saranno munte.

06:45

L’ora zero si avvicina, il bombardamento inglese si intensifica. L’eco dei colpi può essere sentito fino alla costa meridionale dell’Inghilterra. Il sottotenente SL Sassoon, della Royal Welch Fusiliers, in una trincea sta facendo colazione a lume di candela, con alcuni colleghi ufficiali. “Per più di 40 minuti l’aria ha vibrato e la terra ha tremato”, avevo anche difficoltà ad accendere una sigaretta, la fiamma dello zolfanello vacillava terribilmente”.

Gli uomini del 1° Somerset Light Infantry, siedono sul parapetto delle loro trincee e si entusiasmano quando le granate cadono sulle linee tedesche.

07:15

Il soldato Albert McMillan, del 16° Middlesex (Public School Batalion), ha appena bevuto il suo primo sorso di rum e sta in piedi fuori dalla trincea, guardando oltre la No Man’s Land con grande entusiasmo. Sa che da un momento all’altro salterà un’enorme mina sotto la fortificazione tedesca su Hawthorn Ridge, a 500 metri circa di distanza. Nelle vicinanze, il regista Geoffrey Malins sta mettendo a punto la macchina da presa.

07:20

Gli inglesi fanno esplodere la mina a Hawthorn – un enorme esplosivo da 18.143 chilogrammi. Albert McMillan è gettato a terra dall’onda d’urto. Il suo sergente di plotone guarda in basso verso di lui e scuote la testa. “Sei uno stupido bastardo”, dice.

Geoffrey Malins continua a filmare. Tonnellate di terra e gesso “come una spugna gigantesca” volano in aria e poi ricadono sulla terra.

07:28

Sedici e più mine sono esplose. Un’altra mina da 18.143 chilogrammi viene fatta esplodere a nord del villaggio di La Boisselle, seguita a breve da una mina ancora più grande da 27.215 chili. Dall’alto, il pilota Cecil Arthur Lewis, della Royal Flyng Corps, a circa 2.000 metri, vede “un’immensa e superba” colonna. Grandi quantità di terra e rocce, stanno cadendo come quando crolla una colonna. I generali inglesi, prima dell’inizio dell’attacco, hanno atteso due minuti così che i detriti cadessero completamente e la polvere si estinguesse. I soldati del Royal Fusiliers (City of London Regiment) corrono per occupare il cratere formato dalla mina esplosa a Hawthorn ma vengono picchiati da un gruppo di soldati tedeschi, che hanno già posto delle mitragliatrici. Circa 300 Royal Fusiliers sono immediatamente abbattuti. La loro divisione, la 29°, entro la fine della giornata avrà subito 5.240 perdite. Dalle trincee della Tyneside Scottish, arriva il suono delle loro cornamuse.

7.30, ora zero

La battaglia inizia ufficialmente. Per un attimo c’è silenzio; le armi su entrambi i lati, sono ancora silenziose. Il sottotenente Edward Brittain del 10° Sherwood Foresters, nota che “è una mattina perfetta, con un cielo blu, senza nuvole”. Poi,, una gazzarra di fischi e grida si accende in trincea quando il bombardamento riprende e la prima tornata delle 11 divisioni di soldati inglesi sale sulla parte superiore tra il Gommecourt e Montauban.Haig e Rawlinson hanno deciso che molte reclute del 4° reggimento, non hanno l’esperienza per padroneggiare la situazione, ossia distendersi a turno e fornire la copertura a coloro che si spostano in avanti.

Così, a tutte le truppe è stato ordinato di marciare in linea retta, compatta e parallela verso il nemico, distanti un centinaio di metri l’una dall’altra. Inoltre, i soldati devono sopportare il peso di un equipaggiamento molto pesante, fino a 30 kg., sulle loro spalle, tra cui maschere antigas, granate, munizioni. E linee tedesche, inoltre, si trovano in salita. Nelle trincee tedesche, suonano le trombe e i mitraglieri strisciano fuori dai bunker profondi 9 metri e aprono il fuoco.

I tedeschi sono demoralizzati e traumatizzati dai bombardamenti ma non annientati. Molte granate inglesi si sono rivelate un fallimento, circa un terzo non è esploso. Lo Sheffield City Battalion, e Accrington e Barnsley Pals si stanno preparando a guidare un attacco in una una zona conosciuta come Mark Copse. Il tenente Asquith dei Barnesley Pals cammina su e giù nella sua trincea e dice alle truppe:”E’ una passeggiata!”. I Pals Regiments sono formati da volontari della stessa area. L’idea è che i soldati che già si conoscono, combatteranno meglio. Entro la fine della giornata, la popolazione maschile di molte città inglesi è decimata.

07:33

I Barnsley Pals partono dal parapetto con i loro pesanti carichi. Prima di essere annientati dal fuoco delle mitragliatrici, coprono un percorso di circa 274 metri. Nel settore più a sud, sul fiume, c’è ancora una fitta nebbia. Sulla riva nord, il generale francese Maurice Balfourier, del XX Corpo, sotto la copertura della foschia del mattino, è invisibile.

07:35

Circa 16 chilometri più a nord, il tenente William Collyer del 2° Royal Dublin Fusiliers, sta guidando rapidamente i suoi uomini nella zona neutra. Gronda sudore e pensa:”Devo morire o sarò ferito? E in questo caso, dove mi colpiranno?”.

07:39

Gli informatori segnalano al Pals Leed che è il loro turno. I cannoni tedeschi sono posizionati verso le aperture del filo spinato e i soldati devono attraversarle. Tra i primi uccisi immediatamente, c’è il 16enne Orazio Iles. Si è unito all’esercito a 14 anni, fingendo di averne 18. La famiglia apprenderà della sua morte, l’11 luglio, quando alla sorella Florrie, viene restituita una lettera mai aperta e sulla busta c’è la scritta “Ucciso in azione”. Nella lettera, Florrie scriveva:”Per l’amor del cielo, Horace, non dire quanti anni hai o sono sicura che ti faranno tornare indietro”.

07:40

Collyer raggiunge una trincea tedesca. La prova è così traumatica che crede di impazzire. Solo la metà dei suoi uomini del Dublin Fuciliers ce l’hanno fatta. A sud della linea britannica, il colonnello Fairfax del 17 ° Battaglione (Liverpool Regiment) sta marciando accanto al Comandante francese Le Petit del 153 ° Reggimento di Fanteria. Vanno a braccetto.

07:50

L’attacco combinato del Pals su Mark Copse è completamente fallito. Le parole di Harry Bury, un segnalatore del Pals Accrington, che ha visto l’avanzata: “Sono stati falciati come l’erba di un prato”.

08:30

In assenza di qualsiasi sistema di comunicazione sul campo di battaglia, l’artiglieria britannica sta seguendo un calendario rigido, basato sul presupposto di un successo della fanteria.

09:30

Il 6° Reggimento francese, lancia un attacco a sorpresa sul lato sud del fiume Somme. I tedeschi sono completamente impreparati. A est, lontano del campo di battaglia, il trombettiere Bill Soar e altri tre della Sherwood Forester sono bloccati dietro le linee nemiche. Tre tedeschi, in una trincea, stanno bloccando la ritirata. Nonostante la pesante attrezzatura, Soar corre contro i tedeschi, salta a destra, sopra le loro teste. Può sentire i loro sussulti di sorpresa. Sono troppo sconvolti per sparare.

Il capitano Wilfred Nevill dell’ East Surreys è morto vicino al filo spinato tedesco. Mancano due settimane al suo 22mo compleanno. Nevill aveva portato due palloni da calcio che i suoi uomini colpivano mentre marciavano. I palloni sono stati successivamente recuperati. Uno è in mostra nel Dover Castle, l’altro è a Guilford, nel Queen’s Royal Surrey Regiment Museum.

10.30

Il soldato Albert McMillan del 16° Middlesex è uno degli uomini che ha protetto altri soldati dai colpi dei cecchini tedeschi. Uno dei suoi compagni ha un infortunio alla schiena. Senza alcuna formazione medica, McMillan versa l’intero contenuto di una bottiglia di iodio nella ferita. L’uomo urla, McMillan lo benda e lo guarda mentre striscia verso di nuovo verso la trincea inglese.

11:00

Gli ufficiali britannici hanno difficoltà a comunicare con le proprie linee. La maggior parte dei cavi telefonici sono stati tagliati dalle granate e la segnalazione con bandiere e lampade significa la morte istantanea.

Il tenente Reginald Bastard del 2° Lincoln è costretto a correre di nuovo nella No Man’s Land per chiamare rinforzi. E’ solo la prima delle quattro corse quasi suicida che farà oggi.

I soldati britannici sono stupiti dal comfort e dalla raffinatezza che trovano nelle trincee tedesche, alcune hanno anche la luce elettrica.

Il capitano Warren Chetham-Strode del Border Regiment, guarda le sue truppe mentre distribuiscono sigarette ai prigionieri tedeschi che, momenti prima, stavano cercando di uccidere. Sente un uomo dire a un tedesco ferito:”Dacci l’indirizzo di tua mamma, le scriveremo due righe”.
Mezzogiorno

Al punto di osservazione dell’artiglieria britannica, a Mesnil Ridge, è chiaro che quasi nessun territorio è stata preso.

Sul lato nord del fiume, il XX Corpo di Balfourier ha raggiunto gli obiettivi molto più velocemente di quanto previsto. Balfourier propone di attaccare Hardecourt ma non è possibile poiché il XIII° Corpo britannico non ha ancora raggiunto la posizione.

Donald Murray del King’s Own Yorkshire Light Infantry, i cui compagni erano quasi tutti ubriachi, si rende conto improvvisamente di essere l’unico sopravvissuto. “Tutto ciò che potevo vedere era uomini che giacevano morti, altri che urlavano, altri ancora sul filo spinato con le viscere di fuori che gridavano”.

Il soldato Charles Taylor del 13° Battaglione, Yorks e Lancs ha pensato:”Tutto il mondo è morto, sono tutti morti”.

13:30

Su Montauban Ridge, ha inizio una battaglia tra baionette, tra i soldati della 18° Divisione addestrati dal generale Ivor Maxse, e il 6° Bavarian Reserve Regiment.

14:33

E ‘infine la volta dell’ East Yorkshire Regiment. Il loro obiettivo è il villaggio di Fricourt. Prima che abbiano percorso circa venti metri, un soldato tedesco apre il fuoco con una mitragliatrice. In tre minuti, vengono uccisi o feriti 123 uomini. All’East Yorks, arriva l’ordine di rientrare in trincea.

14:40

Viene dato il segnale alla Compagnia del sottotenente Brittain, del 10° Sherwood Forester. Brittain si arrampica sul parapetto due volte per convincere i suoi uomini a seguirlo.
Al terzo tentativo riesce e prosegue per circa 65 metri, prima di essere colpito alla coscia destra. Cerca di andare avanti ma incapace di rimanere in piedi, si trascina nella buca di una granata e rimane ferito da una scheggia al braccio sinistro. Si vergogna, non può fermarsi urlando.

15:00

La divisione del generale Maxse ha raggiunto gli obiettivi della giornata ma sono costati la vita a 3.115 uomini.

16:30

Dopo circa 90 minuti al riparo nella buca della granata, Brittain si accorge che i colpi delle mitragliatrici stanno diminuendo e cerca di tornare in trincea aiutandosi con il braccio e la gamba buona. I cecchini tedeschi stanno finendo i soldati sdraiati o che strisciano a faccia in giù. I triangoli di latta delle scatole di biscotti sulle loro spalle sono ottimi per prendere la mira.

17:00

No Man’s Land è ora una zona con i morti, soldati in fin di vita o che strisciano. Per il tenente FG Hornshaw del West Yorkshires, le loro grida sono “Come enormi dita bagnate che stridono su un’enorme lastra di vetro”.

19:00

Nell’ospedale da campo, i medici stanno lavorando alacremente. L’infermiera Clare Tisdall per 17 giorni dormirà solo pochi momenti. Molti dei casi in barella, sono uomini giovani con gambe spappolate o frettolosamente amputate.

Clare si siede con loro in ambulanza e sorregge i loro monconi per proteggerli dagli urti atroci nelle strade piene di buche. Brittain scrive alla sorella Vera per dirle che è stato “ferito in azione questa mattina al braccio sinistro e alla coscia destra, ma non in modo serio”.

In pochi giorni viene ricoverato al First London General Hospital, a Camberwell, dove Vera lavora come infermiera. E’ poi insignito della croce di guerra per le sue azioni a Somme.

19:30

Il Generale Rawlinson scrive nel suo diario:”Vittime fino ad oggi: 16.000″. Ci sono infatti più di 50.000 britannici uccisi o feriti.

20:30

Il soldato McMillan è uno dei molti ancora intrappolato in una buca di granata nei pressi delle linee tedesche. Il suo elmetto è stato ammaccato da diversi proiettili e uno di loro ha sfiorato il cuoio capelluto.

Il sergente maggiore grida a McMillan e agli altri che dovrebbero abbassare le armi e arrendersi. Obbediscono e sono catturati dai tedeschi. La guerra di McMillan è durata meno di 24 ore.

21:30

Il soldato Paddy Kennedy, 20, del 3° Manchester Pals è accasciato esausto in una trincea soprannominata “Montauban Alley”. Nel suo zaino c’è un gattino nero che ha trovato nella trincea. Improvvisamente i lampi di una granata illuminano l’oscurità, è un contrattacco tedesco. Panico di Kennedy, che armeggia per trovare le sue munizioni.

Un vecchio soldato che sulla divisa indossa i nastri della guerra boera, dice a Kennedy di mettere giù il fucile, inserire tranquillamente le munizioni e solo allora aprire il fuoco. Kennedy esegue e l’attacco tedesco è respinto.

22:00

Al 4° Army HQ, il Comando Supremo, decide di continuare l’attacco. Nel suo diario, Haig lo descrive come un “giorno di alti e bassi”. Passerà una settimana prima che capisca l’ammontare delle vittime.

22:30

Bugler Bill Soar del Sherwoods ha lentamente fatto il suo viaggio di ritorno attraverso la No Man’s Land. Sta davanti a una trincea inglese, impigliato nel filo spinato e una sentinella nervosa lo sta mirando.

Soar si identifica e gli viene detto che può procedere ma non riesce a districare i pantaloni dal filo spinato ed è costretto a tornare verso le linee inglesi in mutande.

23:00

A circa 27 metri dalle linee tedesche, il caporale Len Lovell e il soldato Bill Clegg stanno spingendo un cartello sulla terra.

I loro volti sono anneriti e le mostrine tolte dall’uniforme. C’è voluta quasi un’ora per arrivare qui inosservati.

Fanno una trappola attorno al cartello, nel caso in cui i tedeschi cerchino di rimuoverlo. Sopra, in lettere bianche, c’è scritto:”10.000 uomini e centinaia di pistole catturati a Somme! A seguire maggiori informazioni. Dio salvi il Re!”.

E’ stato scritto questa mattina per ordine del loro Battaglione HQ, quando i rapporti iniziali della battaglia erano stati positivi, una sorta di messaggio provocatorio ai tedeschi, una volta sorto il sole.
Ora, tra i morti e i feriti, sembra uno scherzo di cattivo gusto. Successivamente emergerà che in un giorno ci sono state 57.470 perdite britanniche, 19.240 delle quali erano state uccise. Il 6° esercito francese ha perso 1.590 uomini e il 2° Reggimento tedesco 10.000-12.000.

Il 60% degli ufficiali britannici sono stati uccisi. I guadagni in termini territoriali, esigui.
Per il soldato Smith del 1° Border Regiment, è stato “un autentico massacro”.