Mafia Capitale, M5S protesta in Campidoglio: “Marino dimettiti” VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Giugno 2015 - 16:14| Aggiornato il 10 Giugno 2015 OLTRE 6 MESI FA
Mafia Capitale, M5S protesta fuori dal Campidoglio: "Marino dimettiti" VIDEO

Mafia Capitale, M5S protesta fuori dal Campidoglio: “Marino dimettiti” VIDEO

ROMA – Dentro, in Aula Giulio Cesare, il sindaco e i consiglieri hanno nominato a porte praticamente chiuse 4 consiglieri che sostituiranno quelli arrestati per l’inchiesta Mafia Capitale. Fuori i giornalisti e i militanti M5S, arrivati troppo tardi quando la seduta lampo è stata dichiarata conclusa e si sono chiuse le porte dell’Aula. Ma fuori sono rimasti anche alcuni consiglieri M5s che sono riusciti ad entrare solo dopo qualche insistenza.

Così la protesta si è spostata in piazza del Campidoglio dove i manifestanti, M5s ma anche di Casapound, hanno iniziato a protestare: “Fuori la Mafia”, “Marino dimettiti”, “Ve ne dovete andare”, alcuni degli slogan scanditi.

In piazza anche Alessandro Di Battista al quale è stato chiesto se sarà lui il candidato sindaco M5S in caso di elezioni: “Contano le idee, non le persone – ha detto non smentendo né confermando – nelle prossime settimane troveremo il candidato”.

La tensione è montata attorno alle porte chiuse, e perfino uno dei neoconsiglieri, Alessandro Cochi del Pdl, è rimasto fuori. “La seduta era aperta e pubblica – dirà più tardi la presidente dell’Assemblea capitolina Valeria Baglio – sono rammaricato per quanto accaduto”.

Qualcosa non è andato nella gestione della sicurezza” aggiunge il capogruppo Pd Fabrizio Panecaldo. Lo stesso che, spassionatamente, afferma che oggi da cittadino qualche dubbio sul votare il suo stesso partito se lo porrebbe. Aria pesante, insomma, che il sindaco proverà ad alleggerire presto, nel corso di una seduta straordinaria ad hoc che si terrà “nei prossimi giorni”.

Il sindaco Ignazio Marino, da parte sua, ha sdrammatizzato come poteva. A rischio di sembrare irridente ha fatto segno di vittoria con le mani e lanciato perfino baci all’indirizzo di chi vorrebbe, a gran voce, mandarlo a casa.