Terrorista Isis uccide a Parigi. Su Fb: “Euro 2016 sarà un cimitero”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2016 - 08:39 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI –  Ha ucciso un poliziotto a coltellate al grido di Allah Akbar, Dio è grande, poi ha fatto irruzione nella sua casa di Magnanville, vicino Parigi, e ha ucciso la compagna. Nella casa c’era anche il figlio di 3 anni di Jean-Baptiste Salvaing, vicecomandante della polizia di Mureax, ma il killer dell’Isis è stato ucciso dal raid delle forze speciali prima che potesse fargli del male.

L’attacco terroristico di Larossi Abballa, 25 anni, prima dell’attacco terroristico aveva annunciato su Facebook: “Euro 2016 sarà un cimitero“. L’attacco è stato rivendicato dall’Isis e Abballa era già conosciuto alle forze dell’ordine per essere stato condannato nel 2013 per il coinvolgimento in una rete jihadista tra la Francia e il Pakistan.

Intanto il mattino del 14 giugno due persone vicine ad Abballa sono state fermate dalla polizia di Parigi. I due non sono familiari del terrorista, ma non è chiara la natura del rapporto con l’uomo di 25 anni che ha massacrato la coppia a Magnenville. Le squadre dell’ntiterrorismo ha perquisito la casa di Abballa e un terzo individuo è stato fermato. Intanto Cazeneuve, ministro dell’Interno, ha promesso che lo Stato francese farà in modo che eventuali “complici” del terrorista “non siano in condizioni di nuocere”.

Omicidio e irruzione nella casa di Magnenville.

Tutto inizia intorno alle 20.30 del 13 giugno, ora di Parigi, quando Abballa raggiunge l’agente di polizia e lo aggredisce con almeno 9 coltellate, uccidendolo al grido di “Allah è grande”. Poi fa irruzione nella sua casa, dove si trovano la compagna, che era un funzionario del ministero dell’Interno, e il figlio di 3 anni della coppia e si barrica con gli ostaggi.

Le forze dell’ordine arrivano sul posto. Cominciano le trattative per convincere l’omicida ad arrendersi, ma lui è asserragliato all’interno, prima non risponde, poi, secondo le fonti, dichiara di essere dello Stato islamico. Il quartiere viene blindato, gli abitanti fatti uscire dalle loro abitazioni, tagliati luce e gas. Verso mezzanotte, due forti detonazioni e il definitivo assalto delle teste di cuoio del Raid, le stesse che intervenirono all’Hyper Cacher nel gennaio del 2015.

Secondo fonti citate da Bfm-Tv, durante il blitz, l’uomo ha aperto il fuoco contro gli agenti, il che gli ha indotti ad ucciderlo per legittima difesa. Poi la macabra scoperta del corpo senza vita della donna. Salvo solo il bimbo, “sotto choc ma indenne”, come riferito dal procuratore della Repubblica di Versailles, Vincent Lescloum.

Larossi Abballa e la rete jihadista del 2013.

Abballa non era uno sconosciuto, ma era già stato condannato nel 2013 per aver fatto parte di una rete jihadista vicina al terrorismo islamico. Giudicato insieme a sette altri imputati, l’uomo era stato condannato a tre anni di carcere, con sei mesi di sospensione, per “associazione a delinquere allo scopo di preparare atti terroristici”, ha riferito una fonte vicina all’inchiesta, L’uomo era originario di Mantes-la-Jolie, una località a una sessantina chilometri a ovest di Parigi.

“Era un combattente dell’Isis”: la rivendicazione è arrivata a tarda notte attraverso l’Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato, citata dal Site, la società che monitora le attività online delle organizzazioni jihadiste. Secondo una fonte giudiziaria citata da Le Monde, l’inchiesta è stata affidata all’antiterrorismo per tre motivi fondamentali: l'”obiettivo” (la polizia), il ‘modus operandi’ dell’assalitore e le “parole da lui pronunciate” durante il negoziato con le teste di cuoio del Raid. Prima ancora della rivendicazione dell’Isis, l’uomo avrebbe infatti dichiarato agli agenti di agire per conto dei terroristi dello Stato islamico.

Riunione d’urgenza all’Eliseo.

Il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, ha espresso “infinita tristezza” per l’accaduto e ha reso omaggio al “sangue freddo” delle forze speciali. E’ stata convocata per la mattina del 14 giugno all’Eliseo una riunione d’urgenza per fare il punto della situazione. Cazeneuve è inoltre atteso nei commissariati di Mureaux e Magnanville, dove prestavano servizio i due poliziotti uccisi.

“Euro 2016 sarà un cimitero”: le minacce su Facebook del terrorista.

A destare ancora più terrore è il video, pubblicato indiretta su Facebook da Abballa sul suo profilo, prima che le forze speciali facessero irruzione nella casa. Un video di 13 minuti e 15 secondi, scrive Stefano Montefiori sul Corriere della Sera, in cui il terrorista dell’Isis annuncia un massacro durante le partite di Euro 2016, come riportato da David Thomson, esperto del movimento jihadista in Francia:

“«Abbiamo risposto in modo favorevole allo sceicco Adnani», dice Abballa, citando il messaggio del portavoce dello Stato islamico che giorni fa invitava gli jihadisti a colpire «gli infedeli» in Europa e negli Stati Uniti. «Gli Europei saranno un cimitero».

Secondo Thomson, che ha potuto vedere il video, l’autore dell’attentato invoca l’uccisione di poliziotti, agenti penitenziari, giornalisti e rapper, citando molti nomi.

Dopo avere ucciso il padre in strada, Larossi Abballa ha sgozzato la madre in casa e ha postato le foto delle vittime su Facebook. Nel video, il bambino è dietro di lui, sul divano. «Non so ancora che cosa farò di lui», dice il terrorista”.

Larossi Abballa, due presunti complici fermati.

Due individui sono stati fermati nell’ambito dell’inchiesta sull’attacco terroristico perché sarebbero “vicini” a Larossi Abballa, ma “non sono suoi famigliari”.

(Foto Twitter)