I contratti precari, il “giovane di oggi” e l’effetto Fornero

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Gennaio 2013 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
I contratti precari, il “giovane di oggi” e l’effetto Fornero

ROMA – Il dialogo è fra il giornalista di Piazza Pulita Luca Rosini – fintosi per l’occasione imprenditore ansioso di risparmiare il più possibile sulla voce “assunzioni” e un consulente del lavoro. Quello che il consulente dice è una fotografia di come vanno veramente le cose in Italia, a qualche mese dalla riforma Fornero, a dieci anni dalla Legge 30 cosiddetta “Biagi” e a 43 anni dall’entrata in vigore dello Statuto dei Lavoratori.

Rosini: “Se voglio assumere personale per brevi periodi? Prima della Fornero, potevo farlo solo in casi eccezionali e dovevo indicare il motivo (sostituire una donna incinta, affrontare picchi produttivi o avviare nuove attività). E adesso?”

Consulente: “Ora il futuro è che, per una sola volta, con il limite massimo di 12 mesi, io posso assumere a termine senza motivo. Perché sei assunto a termine? Perché è a termine”.

Rosini: “A quel punto ogni anno noi prendiamo una persona nuova”.

Consulente: “Questo è un giochino che tutto sommato si può fare”.

Rosini: “Ma i vecchi precari a progetto? Se non gli rinnovo il contratto, ho paura che mi facciano causa per farsi assumere…”

Consulente: “Vedremo… Chi mi fa causa, chi lo metto a tacere con qualche soldo.. Vedremo. E guardate che questi molto giovani magari non ci fanno neanche causa. Prima di dire “adesso faccio causa” forse preferisce trovare un’altra cosa da fare. Per lui la prima urgenza è quella lì. Perché, si sa, poi le cause prendono del tempo, devo trovare un avvocato, devo pagarlo, il sindacato comunque è vissuto come una cosa del passato… Perché ormai il giovane di oggi ha la consapevolezza che il lavoro non c’è: quindi non percepisce come un’ingiustizia – diversamente da quelli della precedente generazione – il fatto che alla fine venga lasciato a casa. Scade il tuo progetto, ciao”.

Piazza Pulita, puntata del 14 gennaio 2013