YOUTUBE Rosatellum: Grillo, Di Maio e Di Battista bendati in piazza

di redazione blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2017 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA
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Rosatellum: Grillo, Di Maio e Di Battista bendati in piazza

ROMA – Bendati dentro e fuori le aule del Parlamento. I 5 Stelle scelgono il simbolo della benda bianca sugli occhi per denunciare quel “voto alla cieca” che secondo loro toccherà agli elettori con il Rosatellum bis. Mentre nell’aula del Senato vengono votate le 5 fiducie sulla legge elettorale, il popolo pentastellato si ritrova di nuovo in piazza di fronte al Pantheon. La piazza è piena – per gli organizzatori sono oltre 4mila – e tutto fila liscio senza incidenti di alcun tipo.

Stavolta c’è anche Beppe Grillo che non diserta la piazza come aveva fatto quando la riforma elettorale era all’esame della Camera; e ha al suo fianco Luigi Di Maio, “ecco il premier che cambierà l’Italia” lo presenta; e Alessandro Di Battista. I tre big, benda bianca sugli occhi, si fanno immortalare per la foto di rito con la piazza piena alle spalle (in fondo all’articolo il video Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev).

Il garante di M5s invita il suo popolo ad abbassare le bandiere 5 Stelle perché’, dice, “siamo qui per fare una battaglia per tutto il popolo italiano”; spiega che la manifestazione non si è potuta svolgere nelle vie intorno al Senato perché “hanno paura di noi: la polizia giustamente ci ha consigliato di stare qua perché era complicato stare intorno al Senato; e io ho consigliato alla polizia di andarci loro e di accerchiarli”.

C’è anche la consapevolezza che la battaglia sul Rosatellum bis è persa: “L’esito è scontato. E’ come una roulette dove vince sempre il banco” ma attacca: “Si sono tolti la maschera dei malfattori, sono a piede libero”. La piazza a più riprese fischia tutti i rappresentanti delle istituzioni, Sergio Mattarella in primis, al quale chiedono di non firmare la legge.

Insiste Di Battista: “Mi auguro ci pensi molto molto bene prima di firmare perché sarebbe il primo presidente ad aver firmato per due volte leggi elettorali illegali, incostituzionali e truffaldini”. La parola d’ordine dei 5 Stelle, in ogni caso, è andare avanti perché nonostante il cambiamento delle regole che non li favorisce “M5s va oltre” assicura Grillo.

E il pensiero è rivolto alla Sicilia, prossimo step fondamentale per i 5 Stelle. Prima di arrivare in piazza, il fondatore del Movimento aveva spiegato che quello che viene chiesto ai siciliani per le prossime elezioni regionali del 5 novembre “è un atto di fede” ma che è necessario, secondo Grillo, “per cambiare la Sicilia e da lì cambiare l’Italia”.

Anche dal palco sottolinea: “Che trucchino pure questa legge, che facciano quello che vogliono ma noi andiamo oltre, noi siamo oltre. Noi dobbiamo combattere con gente dopata, noi non ci dopiamo, loro sì. Probabilmente vinceranno ma se vinceremo noi sarà una tripla vittoria. Cominceremo dalla Sicilia. Anche se non voglio montarmi la testa”.

Di Maio, appena rientrato dalla Sicilia dove tornerà insieme a Grillo e a Di Battista il prossimo weekend, dice di essere sicuro che “dalla prossima volta la maggioranza di oggi sarà all’opposizione, minoranza o addirittura fuori dal Parlamento” e conclude: “Nei prossimi 4 mesi l’Italia decide se continuare a sopravvivere o iniziare a vivere”. E ammonisce: “Il Rosatellum non sia però l’alibi per votare sempre gli stessi”.

Anche per Di Battista una vittoria in Sicilia può rappresentare la “prima picconata che possiamo dare al sistema. Togliamo la benda dagli occhi di molti italiani che purtroppo sono ancora anestetizzati”. E non manca l’attacco a Giorgio Napolitano: “In aula al Senato rispetto alla vergogna della legge elettorale dei nominati ha appena detto: ‘Gentiloni ha subito forti pressioni’. Troppo comodo e vigliacco dire il peccato e non il peccatore. Napolitano se ha un minimo di dignità ci dica chi ha fatto queste pressioni sul Presidente del Consiglio per imporre la fiducia e distruggere la democrazia in questo paese.