Video Youtube. Minnesota, incriminato il poliziotto che uccise Philando Castile

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 16 Novembre 2016 - 21:13 OLTRE 6 MESI FA
Minnesota, incriminato il poliziotto che uccise Philando Castile

Un fermo immagine tratto da un video postato sulla rete mostra Philando Castile colpito da un agente in Minnesota.

NEW YORK – Jeronimo Yanez, l’agente che ha ucciso l’afroamericano Philando Castile, è stato formalmente accusato di omicidio preterintenzionale. ”Nessun poliziotto ragionevole avrebbe usato la forza in quelle circostanze” afferma il procuratore della contea di Ramsey, John J. Chio.

Yanez ha aperto il fuoco contro il trentaduenne Castile durante un controllo automobilistico a Falcon Heights, a St. Paul in Minnesota. Il video dell’accaduto è stato trasmesso su Facebook dalla fidanzata di Philando Castile.

Il filmato di quasi 10 minuti mostra il 32enne, che lavorava come responsabile alla mensa della St. Paul’s J.J. Hill School, in un lago di sangue. Mentre la fidanzata, costretta a rimanere immobile con le mani in vista, urla che un agente ha appena sparato “quattro o cinque colpi” al compagno. “Per favore non mi dica che è morto. La prego non mi dica che il mio ragazzo se n’e’ appena andato in quel modo”.

Le immagini hanno sollevato critiche nei confronti della polizia, accusata di usare un’eccessiva violenza contro le minoranze, soprattutto gli afroamericani. L’episodio dell’uccisione di Castile è stato infatti uno dei numerosi dell’ultimo anno, andando ad allungare una scia di sangue e di proteste che ha spaccato l’America, riportando alla ribalta il tema del razzismo. Per la morte di Castile le manifestazioni sono andate avanti per giorni.

Il procuratore Choi descrive Castile come ”calmo” quando è stato fermato da Yanez. ”Non aveva un atteggiamento minatorio” dice in tribunale presentando il caso, e mettendo in evidenza come da subito aveva dichiarato alla polizia di essere in possesso di un’arma. Yanez aveva subito replicato: ”Non toccarla”. Castile ha cercato di rispondere a voce, ed e’ riuscito solo dopo vari tentativi a pronunciare le parole: ”Non la tocco”. Ma non è stato sufficiente: Yanez ”ha urlato” e sparato sette colpi, lasciando stupiti anche i suoi colleghi. ”le sue ultime parole sono state di protesta, diceva che non aveva cercato di raggiungere la pistola” aggiunge Choi.