YOUTUBE Banda di rapinatori milanesi che si ispirava a Gomorra: 3 arresti

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Giugno 2017 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA
Banda di rapinatori milanesi che si ispirava a Gomorra: 3 arresti

Banda di rapinatori milanesi che si ispirava a Gomorra: 3 arresti

MILANO – I carabinieri del comando provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 italiani, un 25enne e due fratelli di 26 e 28 anni, ritenuti responsabili a vario titolo di tentato omicidio, sequestro di persona, rapina, furto e ricettazione. Il provvedimento, emesso dal tribunale di Milano, è il frutto di un’indagine su una serie di rapine a mano armata in banche ed esercizi commerciali della zona nord dell’hinterland milanese, tutte commesse dalla fine del 2014 con il medesimo modus operandi: i banditi usavano maschere facciali in lattice, facevano irruzione con armi vere indossando giubbotti antiproiettile sotto gli abiti e scappavano in sella a moto rubate di grossa cilindrata.

I due più giovani sono stati inoltre ritenuti autori del tentato omicidio di un carabiniere al quale spararono 6 colpi di pistola nel corso di una rapina a un istituto di credito di Cornaredo (Milano) nel novembre 2015. Il militare fu ferito a un fianco.

“A capa mia non è bona”. Significa “la mia testa non è buona” ed è la frase che si era tatuato sulla tempia Jari Viotti uno dei tre componenti della banda di rapinatori arrestati dai carabinieri per 25 colpi messi a segno nel 2015 in Lombardia. Prima delle rapine si caricavano ascoltando musica neomelodica napoletana pur non avendo alcuna origine partenopea. I tre subivano il fascino di Gomorra e dello stile narrativo criminale della serie. Nell’ordinanza di custodia cautelare emergono molte intercettazioni in cui i rapinatori discutono senza alcun filtro delle rapine da realizzare e di quelle compiute.

Il bottino accertato dalle indagini della procura di Milano e dai carabinieri del comando provinciale supera i 200mila euro, soldi spesi al casinò di Campione (sembra che andassero a giocare più volte alla settimana), per acquisto di auto, e piccoli carichi di droga da rivendere. Uno degli arrestati aveva condiviso sui social una fotografia con una pistola in pugno e pubblicava video su Youtube in cui ostentava e celebrava la vita da criminale. Agenzia Vista pubblica un filmato con alcune intercettazioni.