YOUTUBE Bud Spencer: “Non sono italiano, sono napoletano”

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2016 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA
Bud Spencer: "Non sono italiano, sono napoletano"

Bud Spencer: “Non sono italiano, sono napoletano”

ROMA – “Non sono italiano ma napoletano”. Intervistato da una tv spagnola e poi tedesca, Bud Spencer risponde ai conduttori ribadendo la sua appartenenza alla città di Napoli. L’attore morto ieri all’età di 87 anni, la battuta nella tv spagnola viene accolta con stupore. In Germania invece, Bud conquista l’applauso e una risata.

Bud Spencer per tutti era il gigante buono che menava sganassoni sempre in coppia con l’amico Terence Hill. L’omone barbuto degli spaghetti western degli anni ’70, quelli che hanno conquistato generazioni di ragazzini innamorati dei due scanzonati protagonisti di “Lo chiamavano Trinità”. Ma Carlo Pedersoli è stato in realtà protagonista di una carriera lunga e poliedrica nella quale, accanto ai film più popolari, c’è stato spazio per il thriller (diretto da Dario Argento in “Quattro mosche di velluto grigio”), per il cinema d’autore con Ermanno Olmi e persino per il dramma di denuncia civile con “Torino nera” di Carlo Lizzani. Tante esperienze, tanti successi, e anche un po’ di amarezza per non essere abbastanza considerato da quel mondo del cinema in cui era entrato un po’ per caso finendo per dedicargli la vita: “In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – si lamentava negli ultimi anni – nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival” L’ultima apparizione in tv era stata nel 2010 con “I delitti del cuoco”, fiction di Canale 5.

E l’anno scorso era stato festeggiato a Napoli con una medaglia e una targa per la sua lunga carriera che gli aveva consegnato il sindaco Luigi De Magistris a Palazzo San Giacomo in nome della sua città. Insieme o separati, Bud Spencer e Terence Hill hanno scritto momenti diversi e importanti di alcune tra le stagioni più felici della produzione italiana: dalla serie indimenticabile degli ‘Spaghetti western’ (un genere declinato a modo loro, fino a farne un marchio di fabbrica), all’avventura comica (altro genere in cui si sono diversamente specializzati), dal cinema di qualità, alle produzioni internazionali di intrattenimento.