YOUTUBE Come sopravvivere attacco cane, due metodi

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Luglio 2016 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA
Come sopravvivere all'attacco di un cane, due metodi4

Come sopravvivere all’attacco di un cane, due metodi

ROMA –  Come sopravvivere all’attacco di un cane, due metodi. Essere attaccati da un cane randagio è una situazione che nessuno vorrebbe vivere. Il Daily Mail pubblica un video che vuole essere d’aiuto a chi si trovasse di fronte ad una situazione del genere. Si tratta di due metodi che mostrano il modo in cui una persona riesce a sfuggire ad un cane restando incolume. 

Come spiega l’esperto americano Bill Stanton, basta avere il “know how”. Secondo Stanton, ci sono infatti due modo semplici ed efficaci per allontanare cane. Si tratta di un modo mentale e di uno fisico: “Il modo per difendersi fisicamente ci fa abbassare il braccio verso il basso. In questo modo il cane capisce di dover scendere verso il basso credendo di essere respinto”.

Stanton spiega che di fronte ad un attacco, l’istinto dice di alzare verso l’alto le braccia. La cosa è sbagliata e istiga il cane a mordere le gambe, la gola o l’addome. Nella tecnica suggerita, il cane si avventa magari contro il braccio, parte del corpo umano forte e munita di molte ossa e che quindi permette di mantenere più controllo.

Il secondo metodo è mentale e si basa sul tentativo di spaventare il cane attraverso una vera e propria imboscata. In questo caso bisogna alzare le braccia verso l’alto e gridare. Una tecnica simile viene usata anche per spaventare gli orsi: “Fare una postura fisica più grande possibile serve ad intimidire il cane”.

Quale tra le due tecniche è la migliore? L’esperto spiega che bisogna valutare come agire nel momento in cui ci si imbatte in un cane randagio che vuole mordere. La valutazione deve tenere in conto anche la presenza o meno di bambini.  “Come ci dicevano i nostri nonni,  mai accarezzare un cane a meno che si ottenga il permesso di farlo” aggiunge Stanton che conclude: “Ogni situazione è comunque diversa. Non c’è una risposta per tutto. Conosci il tuo corpo e le tue capacità e comportati di conseguenza”.