YOUTUBE Milano, rapina in gioielleria: arrestata la banda della “Pantera Rosa”

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2017 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Gli agenti della Squadra mobile di Milano hanno arrestato due serbi ritenuti responsabili della rapina consumata lo scorso 21 settembre nella gioielleria “Eleuteri” di via Sant’Andrea, nel cuore del Quadrilatero della moda.

Dall’attività investigativa è emerso che i due avevano agito seguendo modalità analoghe a quelle della “Pantera Rosa”, ovvero un gruppo di rapinatori che ha colpito gioiellerie delle maggiori città europee.

ll giorno della rapina visibile in questo video YouTube, i banditi erano tre. In due hanno materialmente immobilizzato la dipendente della gioielleria e hanno svaligiato la cassaforte. Il palo è invece riuscito a scappare ed è stato arrestato  il 23 novembre scorso a Brescia dove era ritornato dopo essere scappato in Serbia poche ore dopo il colpo.

Uros Ivkovic, di 30 anni, uno degli arrestati, ha piccoli precedenti in Italia e precedenti per rapina in Serbia. Attualmente è a San Vittore. L’altro bandito è Aleksander Sarac, di 29 anni, al momento ancora in Serbia in attesa del mandato di arresto internazionale.

Quest’ultimo è stato incastrato da un’impronta lasciata sulla porta che dava accesso al locale della cassaforte. Mentre veniva strattonata per essere immobilizzata, la sua reazione ha sorpreso i rapinatori e uno dei due ha chiuso la porta ed ha indossato i guanti. La scientifica poche ore dopo la rapina ha potuto rilevare le sue impronte. Il terzo complice nel video indossa un cappellino e una borsa a tracolla, non è stato ancora rintracciato anche se gli investigatori della Squadra mobile hanno elementi importanti su di lui.

Lorenzo Bucossi, capo della Mobile milanese, ha spiegato: “Era un gruppo molto preparato, hanno studiato il colpo con attenzione. La rapina è durata pochi minuti, l’allarme è stato dato mezz’ora dopo dalla dipendente quando è riuscita a liberarsi dalle fascette. Basti pensare che sette ore dopo la rapina erano già al confine tra Croazia e Serbia. È stato l’ingresso nel paese non Ue che ha permesso all’Interpol di risalire all’identità delle persone a bordo dell’auto usata per la fuga”.