YOUTUBE Zecca estratta da capezzolo: 5 minuti di operazione

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2016 - 05:41| Aggiornato il 20 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Zecca estratta da capezzolo: 5 minuti di operazione

Zecca estratta da capezzolo: 5 minuti di operazione

LONDRA – Zecca estratta da capezzolo: 5 minuti di dolorosa operazione. Sono note per la loro capacità di attaccarsi, succhiare sangue e la loro assoluta irremovibilità le zecche, le cui punture non sono mai un avvenimento piacevole anzi spesso pericoloso. Questo video caricato sul canale YouTube di DrGuruS2, della durata di ben 5 minuti, mostra il tempo e la tenacia che ci vogliono per rimuovere l’odioso parassita una volta che ha affondato il suo rostro, il piccolo uncino col quale si attacca, nella pelle della coscia dello sventurato paziente.

La zecca va presa alla base il più vicino possibile al rostro e ruotata delicatamente in senso antiorario. Occorre pazienza e mano ferma e un apposito strumento chiamato appunto pinzetta togli zecche. E’ bene rivolgersi a personale medico o dotarsi della giusta strumentazione per evitare che la zecca lasci il rostro sottopelle, che potrebbe infettarsi.

Le zecche possono portare una serie di malattie, tra cui la più comune è la malattia di Lyme che, se non trattata, può causare problemi al sistema nervoso. Il sistema sanitario nazionale britannico ha stimato che ci sono dai 2000 ai 3000 nuovi casi di Lyme ogni anno. La malattia non è fatale ed è guaribile con un banale ciclo di antibiotici. Ma può essere debilitante permanente se non viene trattata prima che raggiunga livelli cronici.

Sul sito di Epicentro, portale della epidemiologia per la sanità pubblica, si legge:

Le zecche sono artropodi (acari appartenenti alla classe degli Arachnidi), parassiti esterni delle dimensioni di qualche millimetro. Il loro ciclo vitale si sviluppa in tre fasi successive (larva-ninfa-adulto) che si possono svolgere tutte su uno stesso ospite oppure su due o tre ospiti diversi. Non sono molto selettive nella scelta dell’organismo da parassitare, ma possono scegliere diverse specie animali dai cani ai cervi, agli scoiattoli fino all’uomo.
In Italia sono presenti due famiglie di zecche: quella delle Ixodidae (zecche dure) e quella delle Argasidae(zecche molli). Le zecche dure hanno un caratteristico scudo dorsale chitinoso e in Italia comprendono 6 generi:Ixodes, Boophilus, Hyalomna, Rhipicephalus, Dermacentor, Haemaphysalis. Le zecche molli, sprovviste di scudo dorsale, sono presenti con due generi: Argas e Ornithodorus.

Le zecche necessitano di pasti di sangue per completare il loro sviluppo e ciclo riproduttivo, ma possono resistere per lunghi periodi di tempo a digiuno assoluto. La loro attività è massima, nei Paesi a clima temperato, nel periodo maggio-ottobre. Il pasto di sangue, durante il quale la zecca rimane costantemente attaccata all’ospite, si compie nell’arco di ore per le zecche molli, di giorni o settimane per le dure.

Gli Ixodidi sono in grado di trasmettere all’uomo numerose e differenti patologie: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi e l’encefalite virale. Gli Argasidi sono vettori di patologie meno rilevanti dal punto di vista epidemiologico: febbri ricorrenti da zecche e febbre Q.

L’habitat preferito è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con microclima preferibilmente fresco e umido, ma le zecche possono trovarsi anche in zone a clima caldo e asciutto o dove la vegetazione è più rada. La loro presenza dipende, infatti, essenzialmente dalla presenza sul territorio di ospiti da parassitare, per questo luoghi come stalle, cucce di animali e pascoli sono tra i loro habitat preferiti.

Con l’inizio della bella stagione le zecche abbandonano, lo stato di letargo invernale e si avviano alla ricerca di un ospite da parassitare. Nei mesi primaverili ed estivi, che vanno da aprile a ottobre, è quindi più frequente cadere vittima del cosiddetto “morso da zecca”.