YOUTUBE Rimini, il video che ricostruisce gli spostamenti del branco di stupratori

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Settembre 2017 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Rimini, il video che ricostruisce gli spostamenti del branco di stupratori

YOUTUBE Rimini, il video che ricostruisce gli spostamenti del branco di stupratori

RIMINI – Un video ricostruisce i movimenti del branco che la notte tra venerdì e sabato 26 agosto ha aggredito, rapinato e stuprato una coppia di turisti polacchi e una transessuale peruviana a Rimini. Il filmato della polizia di Stato ripreso dall‘Agenzia Vista ripercorre, grazie ai frame delle telecamere di videosorveglianza della cittadina romagnola, gli spostamenti dei quattro giovani: il congolese ventenne Guerlini Butungu, considerato capo del branco, i due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e un nigeriano di 16 anni.

Proprio grazie alla diffusione di quelle immagini i due fratelli, sollecitati dal padre, si sono costituiti. E da lì in breve si è chiuso il cerchio attorno alla banda di stupratori. L’ultimo ad essere catturato è stato Butungu, fermato su un treno partito da Rimini alla volta, forse, di Milano.

I quattro sono accusati di rapina aggravata, violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate. La Procura ha chiesto la custodia cautelare in carcere anche per i tre minorenni. Le pene teoricamente potrebbero superare i 20 anni, il reato più grave è la rapina aggravata.

Per loro c’è anche il rischio, seppure remoto, che l’Italia accolga la richiesta di estradizione formulata dalla Polonia, visto che due delle tre vittime erano polacche.

Butungu si è detto estraneo alle violenze: “Dopo essere stato ad una festa in spiaggia, bevuto un drink e mezzo, mi sono addormentato”, avrebbe riferito agli inquirenti. “Quando mi sono svegliato ho incontrato dei ragazzi che mi hanno offerto di acquistare un orologio e un telefonino probabilmente rubati, e così ho fatto”, ha aggiunto, ammettendo però di riconoscersi nei fotogrammi estrapolati dalle telecamere di sicurezza che lo hanno ripreso con i tre minorenni dopo il primo stupro. I due fratelli, invece, hanno negato la violenza, dicendo di aver partecipato perché costretti dal congolese.