YOUTUBE Romania, 200mila in piazza contro il governo (e la corruzione)

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2017 - 15:17 OLTRE 6 MESI FA

BUCAREST – Grande manifestazioni in Romania contro il decreto d’urgenza del governo che allenta le maglie della lotta alla corruzione, dilagante nel Paese. Oltre 200 mila persone hanno nuovamente manifestato mercoledì sera a Bucarest e in altre città della Romania per protestare contro il governo di Sorin Grindeanu.

Solo nella capitale Bucarest a scendere in piazza sono stati in più di centomila e gli osservatori parlano delle manifestazioni popolari più massicce da quelle che nel dicembre 1989 portarono alla caduta del regime comunista di Nicolae Ceausescu.

Nella capitale ci sono stati scontri e tafferugli tra dimostranti e polizia, con un bilancio di almeno cinque feriti e una sessantina di arresti. “Ladri, Ladri”, hanno scandito a gran voce i manifestanti chiedendo le dimissioni del governo. Migliaia di persone sono scese in piazza anche nelle altre principali città del Paese, da Timisoara a Cluj, da Iasi a Sibiu.

A innescare la protesta popolare è stato il varo due giorni fa da parte del governo di un decreto d’urgenza che depenalizza l’abuso d’ufficio e altri reati di corruzione il cui danno quantificato non superi una certa somma.

Lo stesso esecutivo del socialdemocratico Sorin Grindeanu ha annunciato nei giorni scorsi un progetto di amnistia diretto, nelle intenzioni del premier, ad alleggerire la grave situazione di sovraffollamento nelle carceri. Provvedimenti questi che la popolazione interpreta come un tentativo di annacquare e vanificare la lotta alla corruzione dilagante in Romania, andando in soccorso dei tanti politici e funzionari pubblici sotto inchiesta con accuse di corruzione.

Sempre ieri un duro monito alla dirigenza romena era venuto dalla Commissione europea, che ha messo in guardia dal fare passi indietro nella lotta alla corruzione, e minacciando di bloccare il dossier per l’accesso del Paese balcanico all’area Schengen.

Intanto cadono le prime teste: oggi si è dimesso oggi il ministro del Commercio Florin Jianu. Una decisione, ha detto l’esponente socialdemocratico sul suo profilo Facebook, presa ‘per ragioni morali, per il bene dei suoi figli’. Ieri sera aveva annunciato le dimissioni anche un sottosegretario del governo di Sorin Grindeanu.

E il presidente romeno Klaus Iohannis ha detto oggi che chiederà alla Corte costituzionale di dichiarare illegittimo il decreto d’urgenza con il quale il governo ha depenalizzato l’abuso di ufficio e altri reati di corruzione il cui danno quantificato non superi una certa somma.

Iohannis, che è schierato dalla parte dei manifestanti e contro il governo del socialdemocratico Sorin Grindeanu, intende in tal modo bloccare per via costituzionale un corso di riforme ritenuto sbagliato e dannoso alla Romania e alla sua immagine internazionale. Il presidente ha al tempo stesso criticato duramente il ministro dell’interno Carmen Dan per non aver prevenuto gli incidenti e gli scontri avvenuti ieri sera a Bucarest fra polizia e gruppi di dimostranti violenti.