Cannes: senza tacchi no pass sul red carpet, anche se ha le protesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2015 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
Cannes: senza tacchi no pass sul red carpet, anche se ha le protesi

Cannes: senza tacchi no pass sul red carpet, anche se ha le protesi

CANNES – Senza tacchi no pass, anche se ha le protesi. 4 no prima del via libera. Si capisce quanto debba esser stato umiliante per la produttrice Valeria Richter dover spiegare agli zelanti organizzatori di Cannes che lei sul tappeto rosso i tacchi d’ordinanza proprio non poteva metterli. Per ben quattro volte ha dovuto ripetere che con un dito mancante e più di mezzo piede amputato non stava facendo capricci né opponeva un rifiuto snob. Deve portare scarpe basse per necessità, è chiaro: ma alla legge del “dress code”, evidentemente non c’è scampo.

E’ dal 1998 che interviene alla Mostra del Cinema, a Cannes è di casa: ma quando è troppo è troppo, così ha scritto una lettera aperta al giornale inglese The Independent (e ripubblicata da Dagospia) per denunciare l’accaduto. Non solo per sé, ma anche per tutti coloro che vengono ispezionati, giudicati e infine, spesso, respinti senza troppe cerimonie.

Qual è veramente la questione sul dress-code di Cannes? Come ha detto l’attrice Emily Blunt, è assurdo che nel 2015 si parli ancora di queste cose. I tacchi sono paragonabili a qualunque altra forma di vestire che limita le persone, e non dovrebbero essere richiesti ovunque si vada, non dovrebbero essere obbligatori per le hostess, come in qualunque altro luogo di lavoro – e per molti ospiti Cannes è un posto dove si lavora.

Per iniziare non c’è scritto da nessuna parte che le donne devono mettere i tacchi. Tutti sanno che non ci si può presentare con un paio di scarpe vecchie, a meno che non si voglia rimanere fuori. Il Festival ha spiegato in diverse occasioni se ci fosse l’obbligo dei tacchi o no, ed è stato ricordato anche agli steward che l’altezza delle scarpe non conta. Ma, come dimostrato dalle voci in occasione della proiezione di “Carol”, le regole non sono per niente chiare.

[…] Sessista, ridicolo, stupido. Fuori moda. Passare sul tappeto rosso significa camminare per 200 metri in mezzo alla folla e poi salire la scalinata, il tutto accompagnati da gente che ti dice di non fermarti a fare foto, in modo che il tappeto si svuoti il più velocemente possibile per l’arrivo delle star […] (The Independent – Dagospia).