Cannes, Un Certain Regard. Jasmine Trinca miglior attrice: “Dedico premio a mia madre e mia figlia”

Pubblicato il 28 Maggio 2017 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
 Cannes, Un Certain Regard. Jasmine Trinca miglior attrice: "Dedico premio a mia madre e mia figlia"

Jasmine Trinca in “Fortunato” (Ansa)

CANNES – E’ italiano uno de premi maggiori della selezione ufficiale del Festival di Cannes: Jasmine Trinca vince il premio come migliore attrice di Un Certain Regard per “Fortunata” di Sergio Castellitto. Con lei a ricevere il premio, il regista, la sceneggiatrice Margaret Mazzantini e i produttori di Indigo Film.

L’Italia che quest’anno è fuori dalla Palma d’oro si è riscattata con “Fortunata” vincendo al concorso parallelo della selezione ufficiale del festival di Cannes. Il film, in sala dal 20 maggio, racconta la vita resistente di Fortunata, Jasmine Trinca, parrucchiera a domicilio. “Una meravigliosa coatta” come la definisce l’attrice che nella periferia romana di Torpigna (secondo lo slang neo romanesco che è lingua del film e non dialetto), aspira ad una vita migliore, nel suo caso aprire un negozio, mentre arranca nella quotidianità, combattendo per sbarcare il lunario, crescere una figlia, tenere a bada un ex marito violento.

Un personaggio “potente, selvatico, pieno di ammaccature, imperfetto e per questo cosi’ bello”, lo definisce la scrittrice Margaret Mazzantini. Da Fortunata, Jasmine Trinca dice di sentirsi “vicina e distante al tempo stesso. Non nella distanza sociale da me, ma piuttosto nel modo di affrontare la fatica del vivere quotidiano. Fortunata è sfrontata e io non lo sono affatto, ma quella forza un po’ senza filtri che viene dalla pancia e che non è arroganza, sento di averla anche io, un istinto primordiale che adesso sto sperimentando da madre imperfetta”.

Un personaggio forte da romanzo popolare – “parola bellissima, dice invece Castellitto, accettata solo nella crasi Pop, mentre riuscire a stabilire una connessione con le persone, comunicare e farsi capire è una cosa stupenda – con il quale il regista fa dichiaratamente omaggio a Pier Paolo Pasolini e a Mamma Roma, persino nei luoghi delle riprese, Roma est tra Torpignattara e il Quadraro, giusto qualche strada prima. “Sono oltre che felice, fiero” dice all’Ansa il regista.

“Orgoglioso che Fortunata stia piacendo al pubblico e alla critica internazionale e che la giuria presieduta dalla guerriera Uma Thurman abbia amato la nostra guerriera di Torpignattara”, spiega Castellitto tornato sulla Croisette con la moglie autrice Mazzantini e la stessa protagonista. “Quello per Fortunata è un premio al cinema italiano”, aggiunge.

L’Italia ha portato al festival sei ottimi film sparsi nelle altre sezioni di Un Certain Regard ed ha dimostrato oltre che grande vitalità soprattutto l’emergere di tutta una nuova classe di autori pronti per la ribalta internazionale.

Le critiche in Italia non sono state tenerissime con questa nuova opera premiataa Cannes: “Senza fare polemiche, perché oggi è il giorno della felicità – conclude il regista – ma Fortunata ha avuto maggiori apprezzamenti dalla critica straniera che italiana, strani pregiudizi ci riguardano”.

Ancora la Trinca: “”Stamane arrivando a Cannes mi era venuta un’idea matta: volevo andare in palcoscenico e cantare ‘Grazie alla vita, che mi ha dato tanto’. Poi ho visto la sala, la giuria, la bellissima Uma e me la sono fatta passare. Ma sappiate che è così che mi sento”.

Un po’ emozionata, visibilmente felice, solidale e grata fino in fondo a Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, Jasmine Trinca festeggia il premio dedicandolo “alle donne che sono portatrici di vita, a mia madre che mi ha insegnato l’integrità di Fortunata e a mia figlia che ha 8 anni come la figlia di Fortunata e che stamattina si è messa a piangere e protestare perché non ero con lei stasera”.

“Ma devo molto a Sergio e Margaret – dice ancora l’attrice – che mi hanno affidato la loro creatura, che si sono fidati di me; poi tutto è venuto con naturalezza, con la forza, la determinazione, la rabbia di questa donna che ci ha uniti tutti sul set, spingendoci a dare il meglio”.

“La mia storia d’attrice – sottolinea ancora Trinca – si è spesso incrociata con Cannes. Ci venni la prima volta a 19 anni con una corsa folle in macchina, senza nemmeno avere il tempo per cambiarsi con calma; una corsa arruffata ed emozionata che si è ripetuta, venendo qui senza sapere per cosa saremmo stati premiati. Ma è una parte sana di me che tengo a conservare, questa sorpresa che mi fa sentire parte di un gruppo senza il quale il mio lavoro sarebbe inutile”.

Da parte sua Castellitto definisce “naturale” la scelta della sua protagonista: “Jasmine ha le tre doti che io credo necessarie a un’artista – dice -: talento naturale, devozione al suo lavoro e una lealtà interiore che fa la differenza. Del film sono molto contento: sta andando molto bene nonostante il caldo, la concorrenza, il tema non facile. Siamo come una scialuppa di Greenpeace contro il vascello dei Pirati dei Caraibi. Spero che questo premio metta vento nelle nostre vele e allunghi la vita del film”.

Siparietto finale comico quando Jasmine mostra la pergamena del suo premio intestata a Jasmine TRECA per il film di Sergio CASTELLITO! “Ma i francesi – dice il regista – sono sempre così, ci vogliono bene ma ci fanno sempre un po’ spagnoli”.