Orson Welles al cinema: tra Hemingway e una Hollywood malata ecco il film incompiuto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Ottobre 2014 - 13:03 OLTRE 6 MESI FA
Orson Welles al cinema: tra Hemingway e una Hollywood malata ecco il film incompiuto

Orson Welles

NEW YORK – Lieto fine hollywoodiano per “The Other Side of the Wind”: l’ultimo film di Orson Welles, rimasto incompiuto nel 1985 alla morte del suo autore e considerato da molti cinefili la pellicola più importante che non è mai uscita nelle sale, potrebbe infatti veder presto la luce in coincidenza con i 100 anni (maggio 2015) dalla nascita del regista. Oltre mille pizze di negativi sono chiusi da anni un un magazzino di Parigi, contesi tra i titolari dei diritti di autore che includono l’unica figlia di Welles, Beatrice e la compagna e collaboratrice di “Citizen Kane” (“Quarto Potere”) Oja Kodar.

La trama:

Ispirato liberamente a Ernest Hemingway e alla carismatica e tormentata figura dello stesso Welles, “The Other Side of the Wind” è un film in un film che racconta il tentativo di un vecchio regista indipendente interpretato da John Huston di resuscitare la sua carriera battagliando contro l’establishment di Hollywood per finire un’opera iconoclastica. Nel cast anche Susan Strasberg, Lilli Palmer, Dennis Hopper e Peter Bogdanovich che interpreta se stesso nelle parti di un giovane regista emergente.

Ha fatto da catalizzatore l’anniversario: “Tutto ha cominciato a muoversi improvvisamente”, ha detto la Kodar al New York Times confermando di aver essersi messa d’accordo con le altre parti accettando di dare luce verde. Secondo Frank Marshall, che aveva lavorato alla produzione, “siamo arrivati a un momento in cui, più si aspetta, meno ci sarà gente in giro che Sto arrivando! cosa voleva fare Welles”. Marshall, un collaboratore di Steven Spielberg, aveva lavorato invano per anni con Bogdanovich per portare la pellicola alla luce del sole.

Welles aveva lavorato ossessivamente “The Other Side of the Wind” per 15 anni fino alla morte nel 1985. Girato a colori e in bianco e nero e in vari formati (35 e 16 mm e super 8), ha un copione le cui origini sono in un incontro ad alta tensione del 1937 tra Welles e Hemingway in cui lo scrittore diede al giovane regista del “ragazzo effeminato di teatro”. C’è molto Hemingway nel personaggio di Huston, dal suicidio del padre all’amore per la Spagna. Ora è compito di Mashall e Bogdanovich riportare i negativi in vita: “Me lo chiese lui nel 1970”, ha detto il regista: “Promettimi che lo finirai, qualsiasi cosa mi succeda”.