The Interview: hacker minacciano attentati, Sony annulla proiezioni in Usa

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Dicembre 2014 - 06:03 OLTRE 6 MESI FA
The Interview: hacker minacciano attentati, Sony annulla proiezioni in Usa

The Interview: hacker minacciano attentati, Sony annulla proiezioni in Usa

NEW YORK – Nord Corea 2 – Sony Pictures 0. A 24 ore dalle minacce degli hacker di lanciare attacchi “in stile 11 Settembre”, contro le sale cinematografiche in cui era prevista la programmazione del film The Interview, la Sony Pictures getta la spugna e rinuncia a proiettare il film negli Stati Uniti, dove l’uscita era programmata per Natale. La decisione giunge dopo che le 5 principali catene di cinema Usa, Regal Entertainment, AMC Entertainment, Cinemark, Carmike Cinemas e Cineplex Entertainment, avevano già fatto marcia indietro, annunciando che il film non sarebbe uscito nelle loro sale il 25 dicembre.

“Alla luce della decisione da parte della maggioranza dei nostri distributori di non proiettare The Interview, abbiamo deciso di non andare avanti con l’uscita nelle sale prevista il 25 dicembre”, ha annunciato Sony. La major ha poi aggiunto di essere “profondamente amareggiata dai tentativi di impedire la distribuzione di un film e di danneggiare l’azienda”.

Prese sul serio, dunque, le minacce di un gruppo di hacker, che si fanno chiamare “Guardiani della pace”. Nell’ultimo messaggio avevano espressamente invitato gli americani a non recarsi nelle sale cinematografiche il 25 dicembre, consigliando anche a chi abita nelle vicinanze, di tenersi a debita distanza. A far scaldare gli animi dei nordcoreani è stata la trama del film. Seth Rogen e James Franco interpretano due giornalisti coinvolti in un complotto della Cia che punta ad assassinare il leader nordcoreano Kim Jong Un.

Secondo alcuni osservatori, ci sarebbe proprio il regime di Pyongyang dietro alle operazioni di pirateria. “Il mondo sarà pieno di paura”, è uno dei messaggi degli hacker. “Ricordatevi l’11 settembre del 2001. Vi consigliamo di tenervi a distanza da quei posti (se la vostra casa è nelle vicinanze, è meglio che ve ne andiate). Qualsiasi cosa capiti nei prossimi giorni è solo colpa della cupidigia della Sony Pictures Entertainment”, scrivono ancora nei messaggi spediti a Hollywood Reporter e Variety.

In seguito alle minacce, la Sony Pictures aveva già annullato tutti gli interventi in pubblico dei due attori protagonisti per la promozione del film. Nonostante la “benedizione” del Dipartimento di Stato Usa. Uno scambio di email tra l’amministratore delegato della Sony, Michael Lynton, e alcuni consulenti alla Sicurezza Usa, rivelerebbe che, una prima versione del film, inclusa l’ultima scena dove la testa del dittatore esplode, sarebbe stata vista da due funzionari governativi che ne hanno approvato il contenuto.

Gli hacker che hanno minacciato gli attacchi alle sale, sarebbero gli stessi penetrati nel sistema informatico della Sony a fine novembre, rubando e-mail private e divulgandone il contenuto. Secondo quanto riportato dalla Cnn, che cita fonti investigative americane, dietro l’attacco informatico ci sarebbero hacker al servizio della Corea del Nord. Ma il regime di Pyongyang ha sempre negato ogni coinvolgimento sostenendo però che l’attacco era “un atto giusto”.