Amanda Knox processo iniquo. Strasburgo, Italia sotto accusa

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Maggio 2016 - 18:46 OLTRE 6 MESI FA
Amanda Knox processo iniquo. Strasburgo, Italia sotto accusa

Amanda Knox processo iniquo. Strasburgo, Italia sotto accusa

STRASBURGO – Quello contro Amanda Knox sarebbe stato un processo iniquo. Per questo l’Italia è finita sotto accusa dinanzi alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che ha accolto in via preliminare il ricorso presentato dalla giovane americana, prosciolta in Cassazione dall’accusa di aver partecipato all’omicidio di Meredith Kercher a Perugia.

Amanda sostiene di aver subito un processo ingiusto e di essere stata maltrattata durante l’interrogatorio. La Corte di Strasburgo ha ritenuto valido il dossier presentato dai suoi legali ed ha comunicato il ricorso al governo italiano affinché possa difendersi.

Il ricorso presentato il 24 novembre 2013 è incentrato su quella che viene ritenuta la violazione dei diritti di difesa per l’interrogatorio “senza avvocato” al quale Amanda Knox venne sottoposta la notte del suo arresto. A rivolgersi all’organismo della giustizia europea sono stati in particolare i suoi avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Nel ricorso i legali elencano i motivi per cui lo Stato italiano non le avrebbe assicurato un processo equo nel procedimento che ha poi portato alla sua condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, il giovane finito in carcere nella prima fase delle indagini sul delitto di Perugia.

Knox afferma che il suo diritto a un equo processo è stato violato perché “non è stata informata in tempi brevi in una lingua a lei comprensibile della natura e dei motivi dell’accusa formulata a suo carico”. Inoltre afferma di non essere stata assistita da un legale durante gli interrogatori del 6 novembre 2007. Infine afferma di non essere stata assistita da un interprete professionale e indipendente nel corso degli interrogatori e che l’agente di polizia che l’ha assistita durante gli interrogatori del 6 novembre 2007 ha fatto le funzioni di mediatore “suggerendo così delle ipotesi su come si erano svolti i fatti”.

Amanda Knox invoca inoltre la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti umani affermando che “gli scappellotti” che ha ricevuto alla testa hanno costituito un trattamento inumano e degradante. Ora il governo italiano dovrà fornire alla Corte le prove per discolparsi dalle accuse di Knox. Ma la Corte chiede anche che la ragazza dimostri di aver fatto già ricorso ai tribunali italiani per le violazioni che afferma di aver subito.