“Angelo custode protegge mia figlia malata”: una luce misteriosa nel selfie di una mamma

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Novembre 2016 - 06:06 OLTRE 6 MESI FA
"Angelo custode protegge mia figlia malata": commovente selfie di una mamma

“Angelo custode protegge mia figlia malata”: commovente selfie di una mamma

“Un angelo custode protegge mia figlia”: il commovente selfie di una mamma inglese. Sarah Danbury, 39 anni, di Grantham (Regno Unito), nel settembre del 2015 si trovava in una stanza dell’ospedale Royal Free di Londra insieme alla sua Amy, 19 anni, affetta da una rara forma di cancro al fegato. Consapevole delle gravi condizioni di salute della giovane, la donna ha deciso di fare una foto insieme per passare il tempo.

Quando Sarah ha guardato sul suo cellulare l’immagine è rimasta senza parole: sopra la figlia appariva un bagliore la cui forma ricordava quella di un angelo. La signora Danbury è convinta che sia stato un segno divino. Forse un angelo venuto a proteggere Amy, che tre settimane dopo ha perso la sua battaglia contro la malattia.

C’erano solo due luci su quel lato della stanza ed erano entrambe spente – ha spiegato Sarah – Non si può spiegare, è così strano. Quando Amy ha visto la foto ha detto ‘è il mio angelo custode’. Appena tre settimane dopo purtroppo è scomparsa. Per me è motivo di conforto vedere quella foto, perché mi fa pensare che c’era qualcuno lì con Amy, che la accudiva, sapendo che il suo tempo era arrivato. Non lo so. Io non vado in chiesa, ma mi ha fatto pensare che ci deve essere qualcuno in più là fuori”.

La signora Danbury ha parlato delle gravi condizioni di salute della figlia prima di morire: “Quando ho avuto un incontro con il suo oncologo, ho preso consapevolezza del fatto che i tumori nel suo corpo avevano le dimensioni di palle da tennis“. La donna ricorda quanto Amy non avesse mai perso la voglia di vivere: “Era una ragazza così coraggiosa. Non era tipo da stare lì a piangere, aveva una mentalità tosta ed era una vera combattente (…) Ha combattuto fino alla fine”.