“Attentati Belgio? Fateli anche qui”: propaganda su Colonia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Marzo 2016 - 19:53 OLTRE 6 MESI FA
"Attentati Belgio? Fateli anche qui": propaganda su Colonia

“Attentati Belgio? Fateli anche qui”: propaganda su Colonia

COLONIA – Un fotomontaggio con l’aeroporto di Colonia sullo sfondo e in primo piano un terrorista. In sovra impressione la scritta: “Quello che hanno fatto i tuoi fratelli in Belgio puoi farlo anche tu”. Non si sa se il messaggio sia stato realizzato da Isis o da altre organizzazioni di terroristi. Fatto sta che il richiamo così esplicito agli attentati di Bruxelles (all’aeroporto Zaventem e alla metro MaelBeek) ha fatto piombare nella paura la città tedesca, già agli onori delle cronache dopo i fatti di Capodanno, quando decine e decine di donne avevano denunciato violenze e molestie per strada a opera di immigrati. La notizia è stata pubblicata sulla Bild.

Giulia Bonaudi spiega su Il Giornale:

Il sito di Bild scrive che il fotomontaggio sarebbe stato confezionato da combattenti Isis di lingua tedesca in Siria e Nord Iraq e suggerirebbe un appello all’imitazione dell’attentato compiuto all’aeroporto Zaventem di Bruxelles. Ma i jihadisti dello Stato Islamico non sono nuovi a questo tipo di messaggio: più volte, infatti, si sono serviti del web per fomentare la radicalizzazione in Europa.

La propaganda d’odio si arricchisce di un secondo fotomontaggio, con la cancelleria di Berlino in fiamme, un terrorista mascherato, un panzer sovietico della seconda guerra mondiale e una bandiera Isis. Slogan: “Germania campo di battaglia”. Non è la prima volta che messaggi di questo genere vengono pubblicati sulla rete. Da parte dei simpatizzanti dell’Isis, o di semplici “disturbatori”, “C’è la consapevolezza – dice la fonte – che un qualsiasi messaggio siglato Stato Islamico postato sul web ha un’immediata cassa di risonanza sui media. È quello che sta avvenendo ormai da mesi. Dunque, sicuramente c’è grande effervescenza sui siti, sui social; da parte degli apparati di sicurezza c’è un profondo monitoraggio e nessuna sottovalutazione, ma un conto sono i messaggi postati su internet e un conto i pericoli reali”.