Attentati Isis Parigi: “profezia” di Oriana Fallaci

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2015 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
Attentati Isis Parigi: "profezia" di Oriana Fallaci

Oriana Fallaci

ROMA – “Parigi è persa: qui l’odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia“: questa è una delle più inquietanti “profezie” di Oriana Fallaci. La frase è stata citata da Liberoquotidiano a poche ore dagli attentati di Parigi, rivendicati dall’Isis, che hanno causato la morte di almeno 120 persone e quasi 200 feriti.

Sui social network in molti hanno condiviso frasi e pensieri della giornalista toscana, morta nel 2006, che si era costantemente opposta all’islam, da lei considerato un “nemico in casa”. Dopo l’11 settembre del 2001, la Fallaci mise in guardia i suoi lettori dalla possibilità che presto terroristi islamici avrebbero potuto seminare il terrore anche in Europa. Queste le sue parole:

“Un nemico che in Inghilterra s’imbottisce le scarpe di esplosivo onde far saltare in aria il jumbo del volo Parigi-Miami. Un nemico che ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle musulmane e che dopo averlo ucciso gli apre il ventre, ci ficca dentro una lettera con la condanna a morte della sua migliore amica”.

Per la Fallaci si trattava di una vera “Guerra Santa” contro il mondo occidentale, che lei bacchettava per la troppa clemenza verso un islam, a suo parere intollerabile anche nella variante più moderata. Scriveva ancora la giornalista:

“Intimiditi come siete dalla paura d’andar contro corrente cioè d’apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà”.