Barcellona, imam mente degli attentati era un informatore 007

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Novembre 2017 - 21:47 OLTRE 6 MESI FA
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Barcellona, imam mente degli attentati era un informatore 007

MADRID – Abdelbaki Es Satty, l’imam di Ripoll a capo della cellula jihadista responsabile degli attentati di Barcellona e Cambrils, era un informatore degli 007 spagnoli. La notizia, rivelata da El Pais, è stata confermata da fonti del Cni, i servizi segreti di Madrid.

A tre mesi dalle stragi in cui morirono 16 persone, l’ammissione degli 007 apre a scenari inquietanti. I servizi avevano avvicinato Es Satty mentre era in carcere a Castellon nel 2014 per traffico di droga. L’imam è morto il 16 agosto nell’esplosione del covo della cellula terrorista.

Il suo nome era già emerso 10 anni prima in una inchiesta su una rete jihadista nella quale era stato coinvolto il fratello. Con mezzo governo catalano in carcere e l’altra metà in esilio, scoppia così una nuova polemica fra Madrid e Barcellona attorno a uno dei punti ancora oscuri dietro le stragi dei baby-terroristi di Ripoll.

Le rivelazioni di El Pais che il governo di Rajoy non ha voluto commentare (“le indagini sono coperte dal segreto”, si è limitato a dire il portavoce) hanno provocato l’immediata reazione del Carles Puigdemont, in esilio a Bruxelles. Il presidente catalano, che Madrid ha dichiarato destituito dopo la dichiarazione di indipendenza del 27 ottobre, ha parlato di un fatto “estremamente grave: Conferma i nostri sospetti”, ha scritto su Twitter, stigmatizzando che “sicuramente non comporterà nello Stato spagnolo dimissioni, denunce o detenzioni”.

Al momento degli attentati c’erano state scintille fra Madrid e Barcellona sulla mancata informazione da parte delle autorità spagnole sui precedenti dell’imam di Ripoll alla polizia catalana. Il governo Puigdemont aveva accusato Madrid di voler dare una immagine di inefficienza dei Mossos d’Esquadra in vista dell’imminente scontro politico sull’indipendenza.

A Ripoll Es Satty, che apparentemente nessuno sorvegliava, era riuscito in un anno a indottrinare un gruppo di giovanissimi nella piccola comunità islamica locale senza che scattassero allarmi. L’imam, in contatto con l’Isis, voleva mettere a segno un grande attentato a Barcellona contro la Sagrada Familia.

La cellula aveva preparato 100 chili di esplosivo Tapt, la madre del diavolo dell’Isis, nel covo di Alcanar. Ma qualcosa andò storto. Il covo venne distrutto da una enorme esplosione che uccise Es Satty. Rimasti senza capo e senza esplosivi i giovani jihadisti attaccarono alla disperata sulla Rambla e sul lungomare di Cambrils, facendo 16 morti e 100 feriti.