Barcellona: l’imam Abdelbaki nell’inchiesta sulla strage di Nassirya. E 4 anni di carcere per traffico di droga

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Agosto 2017 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA
Barcellona: l'imam Abdelbaki nell'inchiesta sulla strage di Nassirya. E 4 anni di carcere per traffico di droga

Barcellona: l’imam Abdelbaki nell’inchiesta sulla strage di Nassirya. E 4 anni di carcere per traffico di droga

ROMA – Barcellona: l’imam Abdelbaki nell’inchiesta sulla strage di Nassirya. E 4 anni di carcere per traffico di droga. Il capo della polizia catalana Josep Trapero ha detto che ci sono “indizi rilevanti” che fanno ritenere che l’imam di Ripoll Abdelbaki es Satty, sospettato di essere il leader della cellula jihadista di Barcellona, sia morto nell’esplosione della base operativa del gruppo a Alcanar.

Il nome dell’imam Abdelbaki Es Satty era spuntatp anche in un’inchiesta successiva agli attacchi in Spagna del marzo 2004. Lo rivela El Periodico. “Una fotocopia del suo documento di identità venne rinvenuta in casa di Mohamed Mrabet Fhasi”, il presunto capo della cellula di terroristi di Al Qaida che reclutò l’algerino Belgacem Bellil, il terrorista che ha ucciso 19 italiani e 9 iracheni a Nassiriya nel novembre del 2003. L’operazione, denominata Sciacallo, portò all’arresto di diverse persone, tra le quali anche un cugino dell’imam, scrive ancora El Periodico, che venne poi assolto.

Era invece formata da 12 o 13 persone la ‘cellula dell’imam’ di Ripoll, che ha colpito a Barcellona e Cambrils, secondo i dati diffusi dalla polizia. Tutti sono marocchini e quasi tutti abitavano nella cittadina dei Pirenei. Nessuno capisce come quei “ragazzi tranquilli”, “senza storie”, siano potuti finire così. Ma quasi tutti hanno trovato il colpevole: l’imam. I responsabili della moschea sono caduti dalle nuvole oggi apprendendo dai giornali che il religioso da loro assunto nel 2015 era stato 4 anni in carcere, fino al 2012, per traffico di droga. “Non lo avremmo mai tenuto!”, esclamano ora.

“Non so che cosa quest’uomo possa avergli messo in testa”, si strugge il padre di due dei terroristi uccisi a Cambrils, Mohamed e Omar Hychami. “Erano ragazzi buoni, normali”, assicura Hechami Gasi Hychami. “L’imam li ha manipolati”, accusa anche una cugina del killer in fuga Younes Abouyaqoub.

Per diversi mesi, dal gennaio del 2016 al marzo dello stesso anno, Abdelbaki Es Satty – l’imam considerato capo della cellula terroristica spagnola – risiedeva nella cittadina belga di Vilvoorde, considerata una delle culle del jihadismo europeo. Lo rivela Hans Bonte, sindaco della cittadina, a circa 12 chilometri da Bruxelles alla tv. “Ha preso contatti con diverse moschee in Belgio, non so cosa sia successo né se sia entrato in contatto con elementi radicalizzati. Le indagini sono in corso”, ha riferito.