Bruxelles, metro dopo esplosione: video girato da italiana

di redazione BlitzB
Pubblicato il 24 Marzo 2016 - 08:39 OLTRE 6 MESI FA
Bruxelles, metro dopo esplosione: video girato da italiana

Bruxelles, metro dopo esplosione: video girato da italiana

BRUXELLES – I binari bui, senza luce. E un piccolo, composto, esercito di pendolari che cammina su quei binari, alla ricerca dell’uscita. Marianna, una studentessa italiana a Bruxelles, ha ripreso con il suo cellulare gli attimi immediatamente successivi all’attentato nella stazione della metropolitana di Maelbeek. “C’è tanta gente dietro che non si vede – dice Marianna nel video -. E c’è l’esercito, adesso ci fanno evacuare”. Alla fine la giovane, originaria di Barletta, raggiunge la banchina già presidiata dall’esercito. Lei e i suoi compagni di viaggio sono salvi.

Intanto nelle ultime ore è stata fatta chiarezza sui kamikaze entrati in azione. Il secondo uomo che si è fatto saltare in aria all’aeroporto di Zaventem è con tutta probabilità Naijim Laachraoui, noto come l’artificiere dell’Isis. Se fino a poco fa si riteneva che fosse l’uomo con la giacca chiara, tuttora in fuga, secondo il sito del quotidiano belga De Standaard, che cita “fonti affidabili”, sarebbe invece il ragazzo più magro con la maglia scura.

L’informazione è stata ripresa anche dalla tv pubblica belga Rtbf, ma non trova al momento conferme ufficiali. Rtbf riferisce infatti che “la procura, contattata dall’emittente, non conferma”. Con l’individuazione di Laachraoui sono stati identificati tutti e tre i kamikaze. In un primo momento erano stati riconosciuti i fratelli El Bakraoui, Ibrahim, che si è fatto esplodere all’aeroporto Zaventem, e Khalid che invece si è ucciso nella metropolitana. A quanto riportato dalla tv francese iTélé l’artificiere dell’Isis sarebbe stato identificato con il test del Dna.

Ventiquattro anni, nato in Marocco ma cresciuto in Belgio, Laachraoui è considerato l’esperto di esplosivi del gruppo, e sarebbe stato lui l’uomo che ha assemblato le bombe che hanno insanguinato Parigi prima e Bruxelles poi. Laachraoui era ricercato dal 4 dicembre, fermato – sotto la falsa identità di Soufiane Kayal – ai primi di settembre al confine austro-ungherese in compagnia di Salah Mohamed Abdeslam e Belkaid. L’identificazione risale a due giorni fa: il suo Dna era sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo Stade de France, il 13 novembre scorso.

Laachraoui è dunque l’uomo a sinistra nella foto tratta dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto e diffusa dalla polizia belga, che spinge un carrello bagagli insieme agli altri due. Al centro nella stessa immagine, l’altro kamikaze, Ibrahim el Bakraoui, identificato dalle impronte digitali. A destra infine il terzo uomo – con la giacca chiara e il cappello sulla testa – che è fuggito dopo aver lasciato il suo borsone con l’esplosivo e che non è stato ancora identificato. Il quarto terrorista degli attacchi è invece il fratello di Ibrahim, Khalid Bakraoui, che si è fatto esplodere nella metropolitana di Maelbeek.