Bruxelles, nomi vittime? E’ presto, cadaveri irriconoscibili

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2016 - 16:49 OLTRE 6 MESI FA
Bruxelles, nomi vittime? E' presto, cadaveri irriconoscibili

Bruxelles, nomi vittime? E’ presto, cadaveri irriconoscibili (foto Ansa)

BRUXELLES – Sono passate 30 ore o poco più dalla serie di attentati che ha sconvolto Bruxelles: attacchi simultanei all’aeroporto Zaventem e alla metro di Maelbeek che hanno causato 34 vittime. Ma di questi morti non si conoscono ancora i nomi: si conosce l’identità di alcuni dispersi, per la disperazione dei familiari che stanno passando ore infernali nell’attesa che arrivi un lieto fine per i loro cari, che magari si facciano sentire. Il motivo per cui questi nomi non si conoscono è semplice: le vittime degli attacchi hanno i corpi dilaniati, smembrati. Sono state devastate dalle bombe e quindi riconoscerli è impresa impervia. Per fare le analisi del Dna ci vuole tempo, i pezzi di corpo non hanno la targhetta con il nome del proprietario.

Leopold, Olivier, Adelma. Sono i nomi delle prime vittime delle stragi al momento identificate. Sono stati riconosciuti solo ora, a oltre 30 ore dalle esplosioni. Lo stato del loro corpo lo permetteva, mentre per tutti gli altri continua l’atroce opera di composizione delle salme, a volte solo dei resti. Così cresce l’angoscia di chi ormai da ore non sa nulla del proprio caro e non ha ancora perso la speranza di ritrovarlo ancora vivo. Per aiutare questa disperata raccolta di informazioni, è nata spontanea una pagina su Facebook, ‘Bruxelles-profil Recherce Famille’, dove già da ieri in tanti postano foto, indizi, informazioni per avere una traccia, una parola sui propri cari.

Non c’è stato invece niente da fare per Leopold Hecht, vent’anni, studente di legge, deceduto oggi dopo le gravi ferite. Lo stesso per Olivier Delespesse, giovane funzionario del ministero dell’Istruzione, ambedue sul maledetto treno sventrato a Maelbeek. Stesso destino per Adelma Marina Tapia Ruiz, 36 anni, peruviana che da sei anni viveva alla periferia di Bruxelles, uccisa davanti ai check-in dell’American Airlines, mentre si recava a New York con suo marito e i suoi due figli, per fortuna illesi.

Per quanto riguarda gli italiani, il ministero degli Esteri ha detto che c’è una vittima nostra connazionale. Al momento tra i dispersi l’unica italiana è Patricia Rizzo, impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue, tra le persone che risultano scomparse da martedì dopo l’attentato alla metropolitana a Maelbeek. Familiari ed amici la stanno cercando in tutti gli ospedali della città, nella speranza di trovarla ancora in vita. In un post su Facebook ne dà notizia il cugino Massimo Lenora, che chiede aiuto per le ricerche. La Farnesina stamattina ha parlato di una probabile vittima italiana, senza indicare nomi.

Sono diversi i cittadini americani che risultano dispersi: tra questi ci sono un fratello e sorella di New York, Sasha e Alexander Pinczowski, che si trovavano nello scalo belga per rientrare nella Grande Mela. I giovani – originari della Grecia – erano al telefono con un parente poco prima dello scoppio delle bombe, poi di loro non si è più saputo niente. Non si hanno notizie neanche di una coppia di cittadini Usa che dal 2014 vive a Bruxelles, Justin e Stephanie Shults, lui 30enne originario di Gatlinburg, Tennessee, e lei 29enne di Lexington, Kentucky. I feriti di nazionalità americana sono invece almeno nove: tre missionari mormoni dello Utah, un ufficiale dell’Air Force con la moglie e i quattro figli.