Charlie Gard, Boris Johnson telefona a Alfano: “Grazie, ma è impossibile portarlo a Roma”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Luglio 2017 - 13:16 OLTRE 6 MESI FA
Charlie Gard, Boris Johnson telefona a Alfano: "Grazie, ma è impossibile portarlo a Roma"

Charlie Gard, Boris Johnson telefona a Alfano: “Grazie, ma è impossibile portarlo a Roma”

ROMA – Charlie Gard, Boris Johnson telefona a Alfano: “Grazie, ma è impossibile portarlo a Roma”. E’ impossibile accogliere la richiesta dell’Italia di ricoverare il piccolo Charlie Gard all’ospedale Bambino Gesù. Lo ha detto il ministro britannico Boris Johnson al titolare della Farnesina Angelino Alfano, nel corso di un colloquio telefonico.

Secondo una nota della Farnesina Alfano ha colto l’occasione per sollevare il caso e ribadire l’offerta dell’Ospedale italiano “Bambino Gesù” di accoglierlo. Johnson ha espresso gratitudine ed apprezzamento per l’offerta italiana ma ha spiegato che ragioni legali impediscono alla Gran Bretagna di accoglierla.

In sostanza Johnson non ha potuto che ribadire quanto prescrive la legge inglese, ovvero le sentenze univoche dei tribunali che fanno divieto di spostare il piccolo per non infliggergli ulteriori sofferenze: legge inglese che proibisce l’accanimento terapeutico nelle circostanze, disperate secondo il responso clinico, in cui si trova Charlie.

Intanto La gara internazionale di solidarietà nel caso del piccolo Charlie domina le prime pagine dei due principali tabloid britannici, il Sun e il Daily Mail. Mentre i genitori del neonato continuano a restare al suo capezzale con l’incubo che arrivi il momento in cui i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra staccheranno come annunciato i macchinari che lo tengono in vita, si continuano a muovere quelli che il Sun definisce “gli angeli di Charlie”, le tante persone e autorità che in tutto il mondo sono state profondamente toccate da questa vicenda e offrono il loro aiuto.

Il Daily Mail, oltre a parlare delle offerte di assistenza arrivate dagli Usa e dall’Italia, lancia un dibattito con due esperti sulla sorte di Charlie: c’è chi invita i genitori a “lasciarlo andare” per non farlo soffrire più e chi invece sostiene la loro causa e li invita a non demordere.