Cocaina nel Nesquik a Saragozza: compra cacao al supermercato, trova 250 grammi di “bamba”

di Edoardo Greco
Pubblicato il 26 Gennaio 2017 - 19:16 OLTRE 6 MESI FA
Cocaina nel Nesquik a Saragozza: compra cacao al supermercato, trova 250 grammi di "bamba"

Cocaina nel Nesquik a Saragozza: compra cacao al supermercato, trova 250 grammi di “bamba”

Ha comprato il Nesquik al supermercato, ma nella confezione c’erano 250 grammi di cocaina. È la strana avventura del cliente di un supermarket a Saragozza (in spagnolo Zaragoza, capoluogo dell’Aragona). Il fatto è successo sotto le feste di Natale. Ne ha dato notizia un quotidiano locale, Heraldo de Aragon. Notizia poi rilanciata dal Mundo e dai siti di tutto il mondo. Scatenando l’ironia su Twitter.

Quando l’uomo ha comprato la scatola di Nesquik, cacao in polvere della Nestlè solubile nel latte, niente aveva attirato la sua attenzione. Ma quando è tornato a casa e lo ha tirato fuori dalla busta della spesa, è rimasto sorpreso dal fatto che il barattolo non era chiuso bene. Ha deciso di aprirlo per vedere cosa ci fosse dentro. Non riusciva a credere a quello che aveva trovato. Sotto la polvere del Nesquik c’era un pacco contenente dell’altra polvere, di colore bianco.

A quel punto, senza pensarci di volte e per evitare ulteriori problemi, l’uomo ha preso la scatola di Nesquik e lo scontrino del supermercato ed è andato dritto alla stazione di polizia più vicina.

Quella polvere bianca altro non era che cocaina, 250 grammi, per un valore di poco meno di 13 mila euro se venduta al dettaglio (50 euro al grammo è il prezzo che i poliziotti stimano per lo spaccio nelle strade di Saragozza). Gli agenti spagnoli ora indagano su chi possa essere “l’impacchettatore” e chi il destinatario di quel quarto di kilo di “bamba”, analizzando le possibili impronte digitali sulla scatola di Nesquik e guardando le immagini delle telecamere di sicurezza nel supermercato.

Quello che è chiaro ai poliziotti è che quel barattolo di Nesquik non è arrivato così dalla fabbrica, ma che qualcuno lo abbia successivamente “farcito” per trafficare la coca senza destare sospetti. Peccato che poi lo abbia lasciato sullo scaffale del supermercato alla mercè del primo che sulla propria lista della spesa avesse scritto “Nesquik”.