Editore inglese vittima di email truffa. Ma la banca non risarcisce…

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2017 - 06:17 OLTRE 6 MESI FA
Editore inglese vittima di email truffa. Ma la banca non risarcisce...

Editore inglese vittima di email truffa. Ma la banca non risarcisce…

LONDRA – Richard Barber, ex editore della rivista inglese “Ok!”, è rimasto vittima di una truffa bancaria, che gli istituti tuttavia non hanno nessuna intenzione di rimborsare.
Barber, 69enne, voleva ristrutturare il suo loft con il costruttore polacco di fiducia, Wojtek Sliwka, con il quale pensava di scambiare delle email: l’ultima, ricevuta sul solito account, lo esortava al pagamento di 4.000 sterline “per l’acquisto del materiale”, pagamento che poteva essere effettuato tramite bonifico bancario su un nuovo conto Barclays.

La richiesta non ha insospettito Barber, che conosce Sliwka da oltre otto anni ed è sempre rimasto soddisfatto del lavoro dell’uomo, al punto di chiamare la banca il giorno seguente per trasferire la cifra richiesta.

Cinque giorni dopo, però, Barber ha scoperto che l’email del costruttore era stata “hackerata”, e che non aveva mai scambiato alcun messaggio con Wojtek, ma con una persona che aveva accesso alla sua posta elettronica: nel momento in cui l’uomo ha realizzato la truffa, sul conto erano rimaste solamente quattro sterline.

Nove mesi dopo, Barber non è stato ancora rimborsato da nessuna delle due banche, la Coutts e la Barcklays, che affermano di aver “semplicemente fatto ciò che era stato richiesto”. La polizia non ha dato il via a nessuna investigazione, dal momento che non ha prove e il difensore civico che risolve questo tipo di dispute tra cliente e società finanziarie, afferma che le banche non sono perseguibili.

Barber, che sostiene di averle “tentate tutte”, si troverà probabilmente con quattromila sterline in meno, così come le migliaia di vittime di questi sofisticati “attacchi” via email, che non sono tutelati dalle banche: al contrario delle vittime di truffa, infatti, che vengono sempre rimborsate, chi trasferisce denaro a un conto bancario non può essere tutelato poiché, a detta degli istituti bancari, ha ceduto il denaro volontariamente.

Questo tipo di frode può essere fermata usando un tipo di tecnologia, che permetta il controllo incrociato del nome delle persone a cui si sta effettuando il pagamento. Le banche sperano “in futuro” di poter fornire questo tipo di servizio, ad esempio un messaggio che dica qualcosa come “Stai per effettuare un bonifico a John Smith, desideri procedere?”. Se questo tipo di servizio fosse già attivo, Barber avrebbe saputo che il conto sul quale stava per fare il bonifico non apparteneva a Wojtek, ma ad un truffatore.

I più critici affermano che le società finanziarie non hanno interesse ad agire il più velocemente possibile, dal momento che non sono loro a perdere in questo tipo di truffe, ma le banche affermano che questo tipo di servizio sarà disponibile in un arco di tempo che va da uno a tre anni.