Francia, spopola il libro anti-immigrazione dell’intellettuale reazionario Zemmour

Pubblicato il 7 Giugno 2010 - 16:14 OLTRE 6 MESI FA

Eric Zemmour

C’è una Francia che rimpiange i tempi in cui i cittadini erano tutti bianchi e biondi, in cui non c’erano scontri di religione e lingua e non nascevano bambini meticci. La Francia reazionaria fino a ieri era quella che si identificava in Jean Marie Le Pen, ma oggi ha un nuovo idolo: non più il ruspante politico di destra, ma il giornalista Eric Zemmour.

Insomma, se la nostalgia della prima ora era travestita da uno strato di compiaciuta ignoranza, ora si giustifica anche nei ceti alti grazie a un “coté” intellettual-chic. Incarnato, appunto, da Zemmour. Il suo ultimo saggio, in testa alle classifiche da mesi, si chiama “Melancolie francaise” e ha creato non poche polemiche. “La gente mi ama – spiega Zemmour – perchè solo io ho il coraggio di dire, e in televisione, quello che tutti pensano”.

E cosa dice Zemmour? “I francesi dell’immigrazione vengono fermati dalla polizia e controllati più degli altri perchè la maggioranza dei trafficanti di droga sono neri e arabi…è un fatto”. E ancora, sull’aborto: “L’interruzione di gravidanza ha impedito di nascere a 7 milioni di francesi”.

Un furore che gli ha procurato non pochi guai, a cominciare dallo sfiorato licenziamento da Le Monde, evitato solo per aver chiesto scusa ai lettori urtati da uno dei suoi commenti. E se qualcuno pensa che il neo-reazionario sia francese da 7 generazioni si sbaglia di grosso: i nonni sono ebrei algerini, Zemmour, in berbero infatti vuol dire “olivo”.