Francia, notte di scontri nelle banlieue di Amiens: almeno 16 feriti

Pubblicato il 15 Agosto 2012 - 13:23 OLTRE 6 MESI FA
Amiens dopo gli scontri

PARIGI  – Sedici feriti. E ancora: edifici anneriti e sventrati dalle fiamme, carcasse di auto e resti di cassonetti incendiati nelle strade, mucchi di schegge di vetro miste a sassi, petardi e qualche proiettile. E’ quanto resta nelle vie della banlieue nord di Amiens (Francia settentrionale) dopo una notte di guerriglia urbana, secondo le impressionanti immagini che per tutta la giornata hanno aperto i telegiornali d’Oltralpe, rilanciando con forza il dibattito politico sulla sicurezza.

La dinamica degli scontri resta ancora poco chiara. Tutto sarebbe cominciato, secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, intorno alle 23, per motivi non chiari: urla e piccoli disordini in strada, seguiti da lanci di petardi e dai primi cassonetti rovesciati. L’intervento della polizia, supportata da gendarmi in assetto anti sommossa, è stato immediato, ma la situazione e’ rapidamente degenerata. Il lancio di sassi e petardi si e’ intensificato, accompagnato anche da colpi di arma da fuoco, mentre alcuni residenti sono stati trascinati a forza fuori dalle loro auto, che sono poi state rovesciate in strada e bruciate per fare da barricate.

Il fuoco è stato poi appiccato ad alcuni spazi pubblici del quartiere: una scuola materna, una palestra comunale e una sala ricreativa. Il bilancio complessivo, secondo quanto riferito dalle autorita’ locali alla stampa, è pesante: sedici feriti tra agenti e gendarmi, e danni materiali per almeno un milione di euro. ”Sapevamo che in quella zona c’erano delle difficoltà, da qualche mese si era riscontrata maggiore tensione, e diversi episodi di vandalismo”, ha spiegato ai microfoni di Bfm Tv il sindaco di Amiens, Gilles Demailly, citando in particolare il caso di un controllo stradale, domenica scorsa, trasformatosi in un vero e proprio assalto contro gli agenti di polizia, che hanno dovuto usare i lacrimogeni per sfuggire alla piccola folla che li aveva circondati.

”Avevo già chiesto al governo precedente dei mezzi supplementari, ma non sono arrivati – ha aggiunto – Ora, secondo i piani della nuova amministrazione, dovrebbero arrivare”. L’area degli scontri di ieri e’ infatti una delle quindici zone prioritarie pilota individuate dal ministero dell’Interno nel piano sicurezza presentato qualche settimana fa, e dovrebbe quindi ottenere piu’ forze dell’ordine e un sistema di coordinamento integrato nelle mani del prefetto. Promesse insufficienti per il Front National, che in una nota emessa in mattinata, dall’eloquente titolo ‘La Francia deve farsi rispettare!’, se la prende con ”l’attendismo e il laissez-faire di tutti i governi” e prevede che il citato piano e le sue zone prioritarie ”non risolveranno alcun problema”.

Parole dure, che sono ritornate a infiammare il dibattito sulla sicurezza, gia’ al centro dell’attenzione da giorni dopo gli sgomberi di due campi rom, la scorsa settimana. ”Per i poteri pubblici, la sicurezza non e’ solo una priorita’ ma un obbligo”, ha affermato dal canto suo il presidente Francois Hollande, in visita alla caserma di due gendarmi uccise in servizio nel sud del Paese. ”C’e una violenza, una criminalita’ che va prevenuta, dissuasa”, ha aggiunto, e lo Stato ”mobilitera’ tutti i mezzi necessari per mettervi fine”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Interno Manuel Valls, che ha parlato di ”eventi inaccettabili” e promesso che sara’ fatto ”di tutto perche’ cio’ non si ripeta”, prima di partire proprio per Amiens. Dove ha trovato ad attenderlo, all’entrata del municipio, un folto gruppo di cittadini arrabbiati, che lo hanno fischiato e vivacemente contestato.