Gb, 350 precari al servizio della Regina. Salario minimo e no garanzie stipendio

Pubblicato il 1 Agosto 2013 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Gb, 350 precari al servizio della Regina. Salario minimo e no garanzie stipendio

Gb, 350 precari al servizio della Regina. Salario minimo e no garanzie stipendio

LONDRA – A Buckingham Palace, al servizio della Regina Elisabetta II, lavora un intero esercito di precari. Solo in estate il Palazzo recluta 350 lavoratori stagionali assunti con salario minimo e nessuna garanzia di stipendio. Sono i numeri riportati dal Guardian che spiega come nell’estate del royal baby, per far fronte alla marea di visitatori attesi, il personale delle stanze aperte al pubblico si avvarrà della collaborazione di 350 addetti, assunti col contratto che dà meno garanzie nel Regno Unito: quello ‘a zero ore’.

Ma cos’è un contratto a zero ore? Come dice il nome, non assicura nessuna ora di lavoro e applica la paga minima indicata dallo Stato. I turni possono essere ridotti o cancellati last minute, a discrezione dell’azienda. Il datore di lavoro, inoltre, non è nemmeno obbligato a concedere vacanze e malattie retribuite. Come se non bastasse, i precari sono obbligati a chiedere il permesso qualora nel frattempo vogliano svolgere un un altro impiego per poter sopravvivere. In questa situazione si trovano soprattutto i giovani che nel corso dell’estate lavorano a palazzo, molti in cerca di qualche soldo per proseguire gli studi. Vengono impiegati nelle più diverse mansioni. Come commessi nei negozi di souvenir sovraffollati di turisti, e come assistenti nelle sale aperte al pubblico, in cui si può respirare per qualche minuto l’atmosfera della corte britannica.

I funzionari della regina negano che ci siano forme di sfruttamento e assicurano che i dipendenti vengono sempre fatti lavorare a turno, per permettere loro di avere uno stipendio. Questi contratti, scrive il Guardian, sono d’altronde sempre più diffusi fra le società britanniche, ma la speranza era che almeno i reali si distinguessero. La sovrana è tuttavia rinomata per non pagare in modo profumato il suo personale. Già nei mesi scorsi è scoppiata una polemica sugli addetti alle pulizie di Buckingham Palace, pagati 8 euro l’ora: molti dei quali costretti ad avere un secondo lavoro, spesso notturno.

Non è proprio un periodo facile per i dipendenti dei Windsor. I giornali britannici anche oggi parlano del valletto indiano Badar Azim, che ha avuto l’onore di annunciare l’arrivo del ‘royal baby’ esponendo l’annuncio della nascita nel famoso piedistallo di fronte alla residenza della regina. Ma che poi è stato costretto a tornare in patria dopo che l’Home Office non gli ha rinnovato il permesso di soggiorno. Le foto di Azim che assieme all’addetta stampa della sovrana, Ailsa Anderson, presenta il certificato a pubblico e stampa, avevano fatto il giro del mondo. In pochi giorni la favola del valletto esotico è finita in malo modo.