Gb. Impennata ”reati di odio” dopo referendum uscita da Ue
GB, LONDRA -Impennata di reati d’odio in Gran Bretagna – fra abusi, insulti, intimidazioni e qualche violenza vera e propria a sfondo etnico o razziale – sullo sfondo della campagna referendaria sfociata nel voto di giugno contro l’Ue e del dopo Brexit.
Lo confermano dati aggregati di fonte di polizia ottenuti e analizzati dall’agenzia Pa. Stando ai calcoli della Pa, si stima che vi siano stati oltre 14.000 episodi del genere – più o meno gravi – solo fra giugno e settembre, concentrati in Inghilterra e Galles. L’incremento rispetto ai mesi precedenti è indicato al 50% circa.
Si va dagli incidenti verbali, alle molestie online fino a casi in cui qualcuno ha provato a dar fuoco a case abitate da stranieri. Sotto tiro in particolare gli immigrati dalla Polonia, Paese che si considera storicamente ‘alleato geopolitico’ naturale del Regno Unito.
Quella polacca è una delle maggiori comunità nazionali presenti sull’isola e la più numerosa in assoluto originaria dall’area Ue. Fra gli ultimi fatti segnalati, la diffusione di volantini con la scritta: “Basta carogne polacche”.