Giardinaggio mortale: si graffia la mano, muore di setticemia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Ottobre 2016 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Giardinaggio mortale: si graffia la mano, muore di setticemia

Giardinaggio mortale: si graffia la mano, muore di setticemia (foto Facebook)

LONDRA – Quando un’attività rilassante come il giardinaggio può rivelarsi mortale: una donna perde la vita per aver contratto la sepsi (o setticemia) dopo essersi graffiata il dorso di una mano.  Lucinda Smith, un paio di giorni dopo essersi ferita, ha iniziato a sentire un dolore alla spalla e si è recata dal medico di base.

Ma alla 43enne, avvocata, le sono stati prescritti soltanto dei farmaci per alleviare il dolore e rilassare i muscoli, e consigliato di fare una visita da un fisioterapista. A distanza di tre giorni, le sue condizioni sono peggiorate, è andata al pronto soccorso locale e un semplice esame del sangue ha rivelato che aveva contratto la sepsi, un avvelenamento del sangue, causata da un’infezione batterica o, come in questo caso, da una ferita.

E’ stata sottoposta immediatamente a una cura antibiotica per endovena ma è morta due giorni dopo. Lucinda, chiamata Lucy, aveva due figli – Megan, nove anni e George di sei – e non vedeva l’ora di sposare il suo fidanzato Darren O’Neill. Quando è morta, l’anno scorso, avevano appena comprato una casa a Billericay, Essex.

Sua sorella Caroline afferma: “Se a Lucy fosse stato prescritta subito un’analisi del sangue, le cose sarebbero andate diversamente. Megan e George, avrebbero accanto ancora la loro meravigliosa mamma”. La madre Shirley Smith, 76, rincara la dose contro il medico che le ha prescritto un antidepressivo di solito utilizzato per rilassare i muscoli e non le ha nemmeno misurato la pressione sanguigna.

Non solo, dopo la visita al fisioterapista su consiglio del medico, alla Smith fu detto di “tornare tra una settimana o due due, poiché in fase acuta, non poteva essere trattata”, aggiunge la madre. “E’ stato solo al pronto soccorso che finalmente ha fatto le analisi del sangue, misurato la pressione e iniziato il trattamento antibiotico per la sepsi”. Per la giovane donna, il ritardo nelle cure si è rivelato fatale.