Incidente Spagna. Autista indagato: “Mi spiace, dormivo”

Pubblicato il 21 Marzo 2016 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA
Incidente Spagna. Autista indagato: "Mi spiace, dormivo"

Incidente Spagna. Autista indagato: “Mi spiace, dormivo” (foto Ansa)

BARCELLONA – “Lo siento, me he dormido”, “Mi dispiace, mi sono addormentato”. Lo ha detto ai servizi di emergenza arrivati subito dopo l’incidente l’autista del bus a bordo del quale viaggiavano le 13 ragazze in Erasmus vittime dello scontro in Catalogna. Lo riferisce il quotidiano spagnolo La Razon. L’autista dell’autobus è indagato per “imprudenza” e per omicidio colposo plurimo.

Secondo La Razon, l’uomo, 63 anni, risultato negativo ai controlli su tasso alcolemico e droga, ha ammesso solo di essersi addormentato alla guida. L’autista doveva comparire davanti a un giudice stamane alle 10, ma l’interrogatorio è stato rinviato per le sue cattive condizioni di salute. Ieri sera è stato interrogato dal Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana. Gli inquirenti avevano ipotizzato da subito il “fattore umano” come causa dell’incidente.

Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza. Sono loro le 7 studentesse italiane dell’Erasmus che hanno perso la vita nel tragico schianto del bus in Catalogna. Le giovani rientravano da Valencia dove avevano partecipato alla notte dei fuochi della celebre Fiesta de las Fallas.

La dinamica. L’incidente è avvenuto poco prima delle 6 di domenica mattina. Il conducente ha perso il controllo del mezzo, che ha superato il guardrail e si è schiantato contro un’auto nella corsia opposta; le due persone che viaggiavano sull’auto sono risultate lievemente ferite. Il bus era in regola con tutte le norme di sicurezza.

Il racconto. “E’ stato tutto un girare e cadere. La gente gridava e piangeva. Ci siamo sentiti perduti, tutto era buio. E’ stato orribile”. Questo il racconto dei terribili attimi dell’incidente fatto da una ragazza rimasta ferita e ora ricoverata all’ospedale di Tortosa. La giovane, intervistata dal quotidiano catalano El Periodico ha chiesto che non fossero resi noti il suo nome e nemmeno la nazionalità, per timore di mettere in angoscia i genitori che non sanno nulla dell’accaduto. La ragazza ha rassicurato il fratello con un sms inviato dal suo cellulare.