Isis: decapitò datore e mostrò testa. Jihadista si uccide

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Dicembre 2015 - 12:15 OLTRE 6 MESI FA
Francia: decapitò datore e mostrò testa. Jihadista si uccide

Francia: decapitò datore e mostrò testa. Jihadista si uccide

PARIGI – Aveva decapitato il suo datore di lavoro a Isere, e aveva mostrato la sua testa su una lancia, con una bandiera dell’Isis. Adesso si è ucciso in carcere. Yassin Salhi, l’uomo che nel giugno scorso aveva decapitato il suo datore di lavoro e tentato di attaccare il sito di stoccaggio gas di cui era dipendente, si è suicidato in cella, impiccandosi alle sbarre con le sue lenzuola. Lo riferiscono fonti giudiziarie, citate dai media francesi, secondo cui non c’erano stati segnali premonitori delle sue intenzioni suicide.

Salhi, 35 anni, aveva sempre negato di avere motivazioni religiose o terroristiche, nonostante i messaggi inneggianti alla jihad in arabo trovati sul cadavere della sua vittima, sostenendo che si trattava solo di un diverbio finito male tra capo e dipendente. La procura aveva però rifiutato la sua tesi, incriminandolo per sequestro e omicidio con finalità di terrorismo e violenze. La madre dell’uomo ucciso, Hervè Cornara, ha commentato ai microfoni di Rtl definendo Salhi “un codardo”, che “non ha voluto ammettere di aver ucciso qualcuno”.

Scrive Luca Di Marzo sul Giornale:

Il 35enne fu catturato e confessò i fatti, mentre la procura procedeva per terrorismo. Salhi spiegò di avere ucciso Cornara nel parcheggio dell’azienda e di avere poi infisso la testa dell’uomo sulla palizzata, appendendo anche alcuni drappi descritti come “bandiere jihadiste”, tuttavia non quelle utilizzate dal sedicente Stato islamico.

Salhi fu messo in cella in isolamento, accusato di un crimine motivato da motivi religiosi, che tuttavia ha sempre negato. Di oggi la notizia che l’uomo si è suicidato in carcere utilizzando le lenzuola del suo letto.

Nonostante Salhi non abbia mai ammesso la sua vicinanza ad ambienti jihadisti, nel 2005 e nel 2006 le autorità lo trovarono a “socializzare” con uomini legati al radicalismo islamico, disse la France Press a giugno. Nel 2013 tornò sotto i radar dell’intelligence per la stessa ragione.