Isis, in Germania fermato sospetto terrorista. “Piano di attentato al Bundesliga”

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2016 - 19:20 OLTRE 6 MESI FA
Isis, in Germania fermato sospetto terrorista. "Piano di attentato al Bundesliga"

Isis, in Germania fermato sospetto terrorista. “Piano di attentato al Bundesliga”

BERLINO – Un profugo siriano di 25 anni è stato arrestato nell’ovest della Germania, in Renania-Palatinato, con l’accusa di essere un “alto rappresentante dell‘Isis e di stare pianificando un attentato in concomitanza con l’inizio del campionato di calcio tedesco, il 26 agosto prossimo.

“Il retroscena sarebbe una minaccia contro l’avvio della stagione della Bundesliga”, scrive l’agenzia tedesca Dpa. “Un’indicazione sarebbe venuta da un carcere di Genselkirchen”, riferisce sempre l’agenzia, senza fornire altri elementi in proposito, ma precisando che il fermo è stato compiuto “durante un controllo” dai Sek, le teste di cuoio della polizia.

La stagione della Bundesliga comincerà il 26 agosto con un incontro in casa dei campioni di Germania del Bayern Monaco, da quest’anno guidati da Carlo Ancelotti.

Il fermo è stato compiuto a Mutterstadt, una cittadina di circa 13mila abitanti a una decina di chilometri dal centro di Mannheim, lo scorso venerdì. Sul cellulare e sul computer del sospetto terrorista sono state rilevate “numerose foto che mostrano combattimenti in Siria”: una “questione centrale per gli investigatori” è se siano state scaricate da qualche sito o riprese direttamente.

Il giovane è nato a Damasco ed è arrivato in Germania all’inizio del 2016. Era stato alloggiato in Renania Settentrionale-Vestfalia come profugo e gli erano state prese le impronte digitali. Sulla scorta di indizi che potesse appartenere allo Stato islamico, la Procura di Duisburg aveva aperto un’inchiesta e il giovane era stato posto sotto osservazione.

Nei giorni scorsi era emerso che i due rifugiati che hanno perpetrato attacchi in Baviera il mese scorso (l’assalitore del treno di Wuerzburg e il kamikaze di Ansbach) erano in contatto con cellule dello Stato islamico.