L’ambulanza non parte perché l’autista è in pausa tè: muore una donna di 33 anni in Scozia

Dario Parascandolo
Pubblicato il 3 Novembre 2010 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA

Aveva chiamato il 999, l’equivalente del nostro 118, per sollecitare l’arrivo di un’ambulanza, ma dall’altro capo del telefono nessuno ha risposto. Owen McLauchlan, l’uomo incaricato di smistare le telefonate di emergenza, ha deciso di non aiutare Mandy Mathieson, una donna scozzese di 33 anni vittima di un improvviso attacco cardiaco, perché era nel pieno della sua pausa per il tè alle 12:45. La donna è stata quindi soccorsa dal marito Bobby Taylor, prima dell’arrivo di un elicottero di emergenza, ma i tentativi per rianimarla sono risultati vani: Mandy è stata dichiarata morta immediatamente dopo l’arrivo dei paramedici, come si legge sul quotidiano britannico Daily Mail.

Mandy Mathieson

La comunità di Tomintoul, teatro della tragedia, si è dichiarata “disgustata” dall’episodio, e tempestivamente è stata aperta un’inchiesta. Owen McLauchlan, 23 anni, è stato sospeso dal suo incarico presso il servizio sanitario scozzese. Questo perché l’ambulanza incaricata del soccorso di Mandy sarebbe partita pochi isolati lontano dalla sua abitazione, e non da Grantown, situata a circa venti minuti da Tomintoul, da dove è partito l’elicottero della speranza. L’indagine sui tabulati ha confermato che effettivamente ci fu una telefonata d’emergenza al 999 il 16 ottobre alle 12:45, e, soprattutto, ha dimostrato che nessuno ha risposto al telefono.

L’episodio ha trovato riscontro nel racconto dell’autista part-time Shirley Keith, che abita proprio accanto la villetta di Mandy: “Quando ho visto un’ambulanza fuori casa di Miss Mathieson ho immediatamente telefonato a McLauchlan per chiedergli spiegazioni. Perché non mi aveva chiamato? Owen mi ha risposto che aveva ricevuto la telefonata di emergenza, ma aveva preferito non rispondere perché era in pausa”. Per questo la famiglia della sfortunata ha chiamato un’ambulanza da Grantown, a circa 20 chilometri da Tomintoul. La vettura è stata seguita da un elicottero di emergenza, ma per la povera donna, nipote proprio di un’autista di ambulanze, non c’era più nulla da fare.