Liberté, egalité, sexualité: in Francia film, libri e mostre sul sesso

di Elisa D'Alto
Pubblicato il 25 Ottobre 2013 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
Una scena di "La vita di Adele"

Una scena di “La vita di Adele”

PARIGI – Liberté, egalité, sexualité. Un’orgia mediatica ha invaso la Francia, sotto forma di libri, mostre, film, dedicati a un unico tema: il sesso. Sesso in ogni sua forma, tanto che un editorialista di Le Parisien commenta: “Non c’è più nulla di cui vergognarsi”, come se l’improvvisa impennata erotica che ha investito la Francia, soprattutto Parigi, significasse perdita di ogni tabù.

E forse è davvero così. Il quotidiano Repubblica dedica 3 pagine al fenomeno. A Parigi, in place de la Bastille, ha aperto i battenti una mostra dal titolo inequivocabile, “Sex in the city“. Ottocento metri quadri dedicati all’educazione sessuale, il tutto organizzato da un’associazione che lotta contro l’Aids. Sesso etico, in questo caso.

Basta spostarsi di poco e, sempre a Parigi, ci si imbatte in Masculin/Masculin, altra mostra, stavolta al Musée d’Orsay. Tema: il nudo maschile in ogni sua forma e declinazione dall’800 a oggi. Sesso sì, ma un po’ monotono.

Ma a dare l’avvio a questa bizzarra stagione erotica francese è stato il sociologo Jean-Claude Kaufmann, autore de “La guerra dei sederi”. Un colto e approfondito omaggio al fondoschiena. Sesso feticista.

Infine, il cinema, con “La vita di Adèle“, Palma d’oro all’ultimo festival di Cannes. Vicenda di due giovanissime che scoprono l’amore, ma soprattutto il sesso, omosessuale, il tutto condito da primi piani ravvicinati. Sesso anatomico.

Insomma, un risveglio dei sensi decisamente fuori stagione considerato che l’autunno è solitamente accostato a un “mood” decisamente più letargico, ma non del tutto casuale: con internet il sesso è alla portata di tutti, in ogni momento, basta accendere il pc. La lezione francese dice questo: che sia sesso scritto, visto in un film o in una mostra, poca importa. L’importante è che sia colto e consapevole, non semplice consumo.