L’Irlanda punisce ogni tipo di blasfemia con 25 mila euro di multa

di Dini Casali
Pubblicato il 1 Gennaio 2010 - 19:59| Aggiornato il 9 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

La cantante islandese Bjork

La cattolica Irlanda da oggi ha una nuova legge anti-blasfemia: è un’estensione della norma introdotta nel 1936 che punisce l’oltraggio e le offese anche alle confessioni non cattoliche. Le pene sono gravi: la multa può arrivare fino a 25 mila euro. E’ definito blasfemo “pubblicare o proferire argomenti fortemente offensivi o insultanti in relazione a questioni ritenute sacre da qualche religione, che pertanto causano intenzionalmente un oltraggio tra un consistente numero di aderenti a quella religione”.

Ma i laici non ci stanno e il gruppo “Atheist Ireland”, che pretende di rappresentarli, ha annunciato una campagna contro quella che chiamano una legge sciocca e pericolosa. Oltre che liberticida. Sfidando i rigori normativi hanno deciso di pubblicare una lista di 25 dichiarazioni apertamente contrarie o semplicemente blasfeme verso varie religioni proferite da nomi noti della cultura, dello spettacolo, della politica.

Non poteva mancare Richard Dawkins, il super scienziato da alcuni – bigotti – indicato come la persona più pericolosa della Gran Bretagna. Si trova in buona compagnia con la cantante islandese Bjork e Frank Zappa, il fu direttore dell’Observer ed ex primo ministro irlandese Conor Cruise O’Brien.

Vale la pena ricordare come si espresse Bjork nei confronti del buddismo, che pur da atea, per inciso aveva lodato come religione più vivibile e più vicina agli uomini rispetto alle altre. Dopo aver partecipato al Tibet Festival rispose così alla domanda se le fosse piaciuto: “Mi sono divertita. Ma sto leggendo qualcosa sulla reincarnazione e ho capito che i buddisti quando parlano di tornare a un’altra vita come animali, pensano a loro come esseri inferiori. Gli animali non sono esseri inferiori. Così dico «fuck the buddhism»”. L’avesse detto a Dublino le scucivano subito 25 mila euro.

Va detto, per dovere di cronaca, che oggi 1 gennaio 2010 cliccando sul sito blasphemy.ie, dove sono raccolte le 25 dichiarazioni, la connessione è interdetta. Profana censura o fulmine divino?