Maddie McCann: c’è una pista ancora, poi indagini chiuse

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Aprile 2016 - 17:55 OLTRE 6 MESI FA
Maddie McCann: c'è una pista ancora, poi indagini chiuse

Maddie McCann: c’è una pista ancora, poi indagini chiuse

ROMA – Maddie McCann, chi indaga dice di avere ancora una pista investigativa aperta. Ma se neanche questa dovesse condurre alla bambina inglese scomparsa in Portogallo nel maggio 2007, allora il caso verrà chiuso. Ne parla con la stampa Bernard Hogan-Howe di Scotland Yard. La conclusione dell’investigatore è amara: senza prove e fatti, entro qualche mese le indagini su Madeleine verranno chiuse definitivamente. Senza che sia emersa una qualche traccia della bimba.

Maddie McCain, scomparsa 9 anni fa in un resort in Portogallo mentre era con la famiglia in vacanza, potrebbe però essere ancora viva. A non perdere la speranza di ritrovare la piccola Madeleine, per tutti Maddie, non sono solo i genitori, ma anche gli investigatori di Scotland Yard che continuano a cercarla. A parlare nuovamente del caso della bimba scomparsa è Mick Duthie, sovrintendente capo di Scotland Yard, che al quotidiano inglese Evening Standard ha spiegato che le indagini sono state aperte anche nel Regno Unito a partire dal 2011, ma che non ci sono ancora progressi.

Nonostante i pochissimi indizi, gli investigatori non perdono le speranze e continuano le ricerche di Maddie. Il detective britannico ha spiegato che nel mese di aprile il Ministero degli Interni inglese ha concesso all’Operazione Grange, questo il nome dell’indagine, un budget di altre 95mila sterline che copriranno le investigazioni dei prossimi 6 mesi, dopo che gli agenti che lavoravano al caso erano passati da 29 a 4 unità. Duthie, scrive il sito Metro, ha spiegato che c’è sempre una possibilità di ritrovare Maddie ancora viva e per questo continuano a lavorare: “Non abbiamo in carico il caso. C’è sempre una possibilità che troveremo Madeleine e speriamo che la troveremo viva. Questo è quello che desidera la famiglia e le persone, ed è per questo che il Ministero degli Interni continua a finanziare il progetto”.