Germania, l’immagine di Michael Jackson gestita da un manager. Illecitamente?

Pubblicato il 29 Aprile 2011 - 17:13 OLTRE 6 MESI FA

FRANCOFORTE – Pochi sono gli artisti redditizi come Michael Jackson, e tra quelli morti, Jackson per volume di soldi generati, è preceduto solo da Elvis Presley e, forse, John Lennon. Già nei pochi mesi seguiti alla sua morte, malgrado la recessione, un fiume di denaro legato alla pop star ha preso a scorrere. I due esecutori testamentari della star hanno ufficialmente guadagnato 310 milioni di dollari alla fine del 2010 mentre Sony ne ha pagati 250 per ottenere i diritti dei futuri, postumi album della star. Un affare probabilmente azzeccato, visto che solo nell’anno seguente alla sua morte, sono stati venduti 31 milioni di cd.

Michael Jackson è un affare che non finisce mai. All’immagine della sua vita disordinata e, negli ultimi anni, sofferente, i problemi e gli affaire legati al “patrimonio Jackson” non cessano di riempire le cronaca. L’ultimo sorprendente capitolo dell’eredità del cantante afroamericano si sta svolgendo nelle aule di un tribunale di Francoforte. La storia tedesca della fortuna di Jackson comincia però in una cittadina dell’Assia, non distante da Francoforte. Qui, in un quartiere commerciale, ha sede l’agenzia del manager musicale Dieter Wiesner. Nell’ufficio, arredato con sobri mobili neri, pendono alle pareti moltissime foto; in quasi ognuna di questa il gracile cantante si trova affianco al robusto Wiesner.

L’osservatore attento potrà perfino notare una foto in cui Jackson si trova all’hotel Adlon, a Berlino, nel 2002, e mostra ad una folla di fan il suo bambino. Tutti conoscono quel momento di demenza, quando il cantante fece quasi scivolare il neonato. La particolarità di quella foto è però un’altra. A differenza delle altre, non è presa dalla strada, bensì dalla camera stessa.

Dieter Wiesner è stato il manager di Michael Jackson negli ultimi anni della sua carriera. «Non eravamo solo partner – dice oggi il manager – ma anche amici, ottimi amici». A riprova di questo legame, afferma perfino di aver dormito a Neverland, la stravagante dimora che il cantante si era fatto costruire nei pressi di Santa Barbara. A quanto pare l’amicizia però non gli ha impedito nel 2007 di chiedere, ed ottenere, da un tribunale californiano un risarcimento milionario da parte di Jackson.

La storia tedesca dei soldi del cantante comincia però qualche anno prima, quando nel 2000, la compagnia MJ Net Entertainment riesce ad ottenere un contratto di licenza con Jackson e la sua compagnia Triumph International, grazie all’intercessione di Wiesner. In questo modo, i tedeschi ottengono i diritti esclusivi della commercializzazione dell’immagine di Jackson. Molti imprenditori, soprattutto dalla Germania, investono in quello che sembra un affare d’oro e la Triumph International comincia a ricevere milioni di dollari grazie alla licenza.

In realtà sembra infatti che l’intera faccenda commerciale non sia mai stata portata avanti correttamente. Un’altra compagnia americana, la Signature Network, reclama diritti analoghi a quelli dei tedeschi. Probabilmente Jackson, sommerso dai debiti causati da una vita sfarzosa, ha venduto la sua immagine due volte.

Eppure, Wiesner ed il presidente della MJ tengono nascosta agli azionisti le difficoltà della compagnia, fino a che nel 2004, la compagnia è dissolta da una corte tedesca che rifiuta di avviare la procedura di bancarotta per mancanza di patrimonio sufficiente. Secondo una perizia, nel 2002 la compagnia ha avuto entrate pari a meno di 1000 euro e, dopo diversi processi, Wielder nel 2007 riceve solo una risibile multa, di qualche centinaio di euro.

L’affare sembra essere definitivamente risolto, fino a quando, pochi mesi fa, si scopre che Wielder ha ricevuto nel 2007 da Michael Jackson circa 3 milioni e mezzo di dollari. In una procedura risolta in via amichevole, le due parti si erano accordate nel riconoscere che la MJ aveva versato indebitamente alla pop star un totale di 9 milioni di euro legati allo sfruttamento della sua immagine.

Quei soldi, sostengono ora gli imprenditori danneggiati dalla bancarotta della MJ, costituivano quel patrimonio della compagnia che la bancarotta mancata non ha potuto recuperare. Wiesner tra l’altro non sarebbe nuovo a questo genere di operazioni illecite, essendo stato condannato per frode ed altri reati legati al patrimonio.

La vita lussuosa e stravagante del re del pop continua ad avere ripercussioni sul mondo della musica e degli affari. Non sempre, pare, Jackson ha saputo circondarsi di persone fidate. Il suo nome equivaleva ad un mare di soldi, e in molti, fin dalla sua infanzia hanno saputo approfittarne, perfino in un posto lontano anni luce da Neverland, Rodgau, vicino a Francoforte.