Michael Schumacher probabilmente vivrà, ma come? Camminerà? Parlerà?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Gennaio 2014 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Michael Schumacher probabilmente vivrà, ma come? Camminerà? Parlerà?

Michael Schumacher probabilmente vivrà, ma come? Camminerà? Parlerà?

GRENOBLE (FRANCIA) – Michael Schumacher probabilmente vivrà, ma come? Camminerà? Parlerà? Il paziente è stabile, non ci sono novità: il che significa che Michael Schumacher semplicemente è vivo, che le cure immediate hanno scongiurato il peggio. Ma se stabilità e nessuna nuova possono essere con difficoltà riassunte in buona nuova, il quadro clinico resta tuttavia gravissimo e nulla ci può dire sul decorso: Michael vivrà sì, ma come?

E’ la domanda, dopo i primi momenti di disperazione della famiglia che ha contagiato il mondo, che preme sugli specialisti dell’Ospedale Nord di Grenoble e a cui , con cortese determinazione, cercano di sottrarsi. “Siamo un po’ meno preoccupati” concedono. Ma questo è tutto: sono professionisti della medicina, dicono quello che avviene, non possono prevedere il futuro. Che è pieno di incognite sulla qualità della vita cui può aspirare il più grande campione della Formula 1 dei tempi moderni. Dicono i medici:

E’ un pronostico stupido. Non possiamo dire: abbiamo vinto. È ancora presto per dire che è fuori pericolo. C’è stato un miglioramento nelle ultime 24 ore. Ma in rianimazione la situazione può capovolgersi stasera o domani. (Elisabetta Rosaspina, Corriere della Sera)

Tornerà a camminare? Tornerà a parlare? Sarà ancora in possesso della sua integrità psicologica? Domande inevitabili per risposte non disponibili. Schumacher dorme nel suo letto al quinto piano, il suo è un coma farmacologico indotto. Insieme alla  terapia ipotermica che lo iene a una temperatura di 34/35° le cure servono ad aiutare il cervello a riprendersi. Anche la seconda operazione di lunedì scorso, con la rimozione di un grosso ematoma, è andata bene.

Ma gli ematomi sono tanti (“ovunque. A destra, a sinistra, al centro del cervello”). Una panoramica del cervello attraverso lo scanner aveva segnalato una finestra di miglioramento che ha convinto i medici a ritentare con il bisturi. Con successo: ma siamo ai primissimi giri, la gara è lunghissima, l’esito incerto.