Migranti, Svezia minaccia di portare Germania a Corte Ue

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2016 - 22:43 OLTRE 6 MESI FA
Migranti, Svezia minaccia di portare Germania a Corte Ue

Migranti, Svezia minaccia di portare Germania a Corte Ue

STOCCOLMA – La Svezia di portare il governo di Angela Merkel di fronte alla Corte di giustizia europea sulla crisi dei profughi se la Germania non rispetterà il regolamento di Dublino riammettendo i suoi migranti. Sono profughi che, pur essendosi registrati in Germania, sono passati oltre confine ed hanno fatto richiesta di asilo in Svezia. Per ora si tratta di 700 persone, ma il timore è che la cifra possa aumentare. La notizia è rimbalzata su tutti i media svedesi che citano le parole del ministro svedese Morgan Johansson, al termine del consiglio Giustizia Ue.

“La mancata riammissione dei richiedenti asilo che si sono registrati nel Paese sarebbe una violazione del regolamento di Dublino”, ha detto Johansson. “Se decidono di attuare questa politica ci rivolgeremo alla Corte di giustizia” , ha minacciato sottolineando che la Svezia “ha ufficialmente contattato il governo tedesco e non è la sola: altri Stati membri sono colpiti da questa situazione”.

Intanto la crisi umanitaria raggiunge il suo culmine in Grecia. “Gli Stati membri accettino con urgenza i ricollocamenti”, ha detto il commissario Ue Dimitris Avramopoulos richiamando i governi affinché mantengano fede ai loro impegni e portino sollievo alla penisola ellenica, dove dalle coste turche continuano ad arrivare duemila migranti al giorno, e la situazione nella tendopoli di Idomeni, alla frontiera con la Macedonia è al collasso. Nonostante la rotta balcanica sia chiusa, in 13mila continuano a sperare, mentre affondano nella disperazione e nel fango.

Ma in Europa la solidarietà scarseggia e i toni continuano a salire. Sono 500 le richieste di ricollocamento dalla Grecia che ancora non hanno ricevuto una risposta. Da settembre ne sono stati fatti solo 885. Avramopoulos vorrebbe un ritmo di almeno 6mila al mese. Ma “da vari Stati membri”, come Ungheria e Slovacchia, “le offerte sono pari allo zero”.