Orly, chi era Ziyed Ben Belgacem: “Un drogato, non un terrorista”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Marzo 2017 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Orly, chi era Ziyed Ben Belgacem: "Un drogato, non un terrorista"

Orly, chi era Ziyed Ben Belgacem: “Un drogato, non un terrorista”

PARIGI – “Ho fatto una cavolata, ho sparato alla polizia”. E’ questo l’sms scritto da Ziyed Ben Belgacem al padre poco dopo il controllo al posto di blocco di polizia finito con una sparatoria e prima dell’azione in aeroporto di Orly dove l’attentatore è stato ucciso.

Trentanove anni e la fedina penale macchiata nove volte, tra rapine a mano armata e traffico di stupefacenti. Ziyed Ben Belgacem, scrive Leonardo Martinelli su La Stampa, era il classico delinquente della banlieue. Nato a Parigi il 14 febbraio 1978, di origini tunisine, ha vissuto quasi tutta la vita a Garges-lès-Gonesse, cittadina di 40 mila abitanti, ai margini di Sarcelles: una di quelle aree della periferia parigina, dove negli Anni 50 si cominciarono a costruire grandi complessi di case popolari, destinati perlopiù agli immigrati maghrebini, che fino ad allora erano stati relegati nelle bidonville.

Per saperne di più su di lui, ieri sono stati fermati il fratello e il padre. Quest’ultimo ha descritto quel figlio perso come un drogato e una persona “psicologicamente fragile”, ma escludendo una connotazione terroristica a quanto avvenuto nella mattina.

Gli inquirenti, però, hanno ricordato che sul personaggio pesavano sospetti di radicalizzazione islamica avanzata, fin da quando, in carcere fra il 2011 e il 2012, proprio lì si era avvicinato a qualche jihadista. Per quel motivo era stato oggetto di una perquisizione a casa dopo gli attentati del 13 novembre 2015, ma senza che si trovassero ragioni valide per classificarlo “S”, il registro dove sono inseriti coloro “che potenzialmente sono a rischio di passare all’azione contro lo Stato”.

Attualmente si trovava sotto stretto controllo giudiziario a causa dei reati commessi, con il divieto di abbandonare il territorio francese. Doveva presentarsi regolarmente al commissariato e non aveva mai sgarrato. Si era ritrovato l’ultima volta in carcere, ancora per delle rapine, tra il marzo e il novembre dell’anno scorso.